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Indice
Circuiti stampati (PCB)
Note generiche sulla progettazione di circuiti elettronici
Passaggi nella realizzazione di un circuito stampato:
- schematico, schema elettrico del circuito
- layout, spazio dove collocare i componenti
- master per fotoincisione
Circuito stampato: supporto in vetronite (FR4) su cui è depositato uno strato di rame; il circuito si ottiene asportando il rame in eccesso e lasciando solo le piste; poi, dopo la foratura del PCB si montano e saldano i componenti. Piste = “strade” sul piano di rame che devono essere disegnate
Tecnologie per realizzare il circuito stampato:
- master e fotoimpressione; obsoleta, usata a scuola perché più semplice, meno costosa e più rapida
- si fa produrre la scheda all'esterno inviando il file del progetto a una fab (azienda che produce schede elettroniche in serie e in maniera automatizzata); il prodotto è molto superiore ma i tempi si allungano e non è possibile produrre in maniera economica schede diverse per ogni studente
Quando disegnamo lo schema e posizioniamo i componenti dobbiamo associare ad ogni componente un footprint (impronta) che descrive fisicamente l'oggetto (contatti, dimensione). La stessa tipologia di componente può avere forme diverse e quindi footprint diversi.
Passaggi:
- schematico (ed eventuale simulazione)
- controllo che ogni componente abbia il suo footprint
- viene generata una netlist che trasferiremo ad un altro software
- creo il layout
- devo sapere come collegare tra loro i terminali (o piedini) dei vari componenti (i software che utilizziamo ci guidano in questa operazione mostrando con delle linee i collegamenti fare)
La scheda viene mostrata come un rettangolo con tutti i componenti disposti all'esterno su un lato; occorre posizionare i componenti. La disposizione rispecchierà la forma effettiva del circuito stampato ed è fondamentale; è importante considerare l'ingombro, la possibilità di collegare facilmente i componenti e di testare la scheda.
Fattori da considerare:
- costo
- tecnologia (single layer, o layer multiplo)
Definizioni:
- single layer: tutti i componenti sullo stesso lato della scheda
- sbroglio: realizzare i collegamenti sul circuito stampato senza incrociare le piste (se non è possibile evitare incroci su un solo layer si usano più strati e delle vie per collegarli)
Schede elettroniche che realizzeremo
In ogni scheda ci sono:
- alimentazione
- “intelligenza” firmware/software per il microcontrollore
- attuazione
Progetti 2016:
- scheda POV (persistance of vision)
- shield harvesting energetico per alimentare una scheda Arduino con pannelli fotovoltaici (con misura della tensione prodotta)
Pannelli fotovoltaici:
- “grossi fotodiodi”
- due poli come una batteria ma corrente e tensione non sono costanti (dipendono dalla luce che colpisce il pannello)
- targa con caratteristiche tecniche (potenza, tensione a vuoto)
- li useremo per tenere carica una batteria tampone
Attività legata ai due progetti:
- Multisim → schematico
- Ultiboard → layout PCB
- “roba pratica”
- forare col trapano a colonna
- saldare
- collaudare la scheda
Multisim e Ultiboard
Multisim
Nasce come software di simulazione ma noi lo useremo principalmente per disegnare lo schematico di un circuito e generare una netlist che passeremo a Ultiboard per la realizzazione del layout della scheda.
Definizioni fondamentali
- la sigla PCB sta per printed circuit board cioè circuito stampato
- lo schematico è una rappresentazione semplificata del circuito che mette in evidenza i componenti e le loro connessioni; studiando lo schematico è facile comprendere il funzionamento del circuito
- il layout rappresenta il circuito stampato vero e proprio e tiene conto delle dimensioni effettive dei componenti e del tracciato delle piste; il layout mostra l'aspetto che avrà il circuito stampato una volta realizzato
- il footprint di un componente è la descrizione fisica del componente che indica dimensioni, posizione e numerazione dei morsetti, ecc. (NB lo stesso tipo di componente può essere prodotto con footprint diversi)
Componenti e footprint
Multisim contiene un catalogo (database) vastissimo di componenti. Quando si inserisce un componente nello schematico bisogna tenere conto che:
- il colore del simbolo ha un significato preciso:
- nero → solo modello matematico (per la simulazione) senza footprint
- blu → modello matematico e footprint
- verde → solo footprint
- ogni componente ha:
- un RefDes (reference designator), cioè una sigla che individua il componente formata da uno o due caratteri che indicano la tipologia del componente seguita da una numerazione progressiva (ad esempio
R1per il pro resistore,J3per il terzo connettore) - una label descrittiva opzionale
- un value col valore del componente (ad esempio
1kΩper un resistore oLM7805per un regolatore di tensione)
Il footprint può essere associato quando si seleziona il componente dal database (in basso a destra nella finestra) o successivamente. Nel primo caso può capitare che il footprint che serve non sia indicato; in questo caso si piazza il componente e si cambia il footprint successivamente. Per cambiare il footprint di un componente si seleziona Edit footprint dalla scheda Value nelle Proprietà del componente. Per trovare velocemente un footprint tra i tantissimi a disposizione conviene ordinarli alfabeticamente1) o usare i filtri per restringere il campo dei possibili valori2).
Le net e la netlist
In Multisim le connessioni tra i vari componenti sono dette net. Ogni connessione ha un nome ed è possibile visualizzarlo selezionando Net Names|Show All nella scheda Circuit delle proprietà dello schematico)(nella stessa scheda si può scegliere se visualizzare le RefDes, le label e molto altro)). Il nome delle net è un numero progressivo assegnato automaticamente; se si vuole utilizzare un nome diverso e più significativo (ad esempio GND o 5V) occorre indicarlo nel campo Preferred net name delle Proprietà delle connessioni.
La netlist è una lista che elenca il nome delle connessioni e dei morsetti dei componenti ad esse collegati.
Passaggio della netlist a Ultiboard
Prima di procedere è bene controllare le connessioni con lo strumento Electrical Rules Check dal menu Tools e correggere eventuali errori segnalati nella finestra in basso. Poi si può esportare la netlist dal menu Transfer:
- come file, scegliendo
Export Netlist - passandola direttamente al software Ultiboard, che si apre automaticamente, scegliendo
Export to Ultiboard
Correzioni
Molto spesso capita di dover fare delle modifiche alla netlist quando si è già passati alla creazione del layout con Ultiboard. In questo caso bisogna:
- tornare allo schematico su Multisim
- fare le correzioni necessarie
- generare una nuova netlist che corregge quella in uso su Ultiboard scegliendo la voce
Forward Annotate to Ultiboarddal menuTransferdi Multisim
Questa procedura si chiama forward annotation.
Quando questo non è possibile o non funziona si può corregge la netlist in Ultiboard con lo strumento Netlist Editor.
Ultiboard
Generalità
Ultiboard è il software che useremo per creare la rappresentazione grafica planimetrica di una scheda elettronica, cioè il suo layout. Il procedimento comprende:
- l'importazione di una netlist3)
- il posizionamento dei componenti
- la stesura delle piste (tracks), i conduttori che collegano i componenti
Il prodotto finale sarà una file (o uno stampato, il master) che servirà per la realizzazione fisica della scheda. Il circuito, cioè il tracciato con le piste e le piazzole (pads) per saldare i componenti, sarà ricavato con un processo fotochimico4) asportando il rame che inizialmente ricopre completamente la scheda.
Dimensioni, tecnologia e unità di misura
Prima di procedere è bene impostare le dimensioni e la forma della scheda (indicate nel colore giallo del layer board outline) e la tecnologia utilizzata, cioè se si realizzerà una scheda:
- a singolo strato, con tutte le piste su un unico lato
- a doppio strato (o più in generale multistrato) con piste su entrambi i lati della scheda (o su strati interni non visibili)
Queste scelte si possono fare:
- nella finestra
PCB Proporties(menuEdit)
La dimensione e forma della scheda può essere modificata:
- selezionandola e spostandone i vertici (il pulsante dei filtri
Enable Selecting Other Partsdeve essere schiacciato6) ) o agendo impostando posizione e dimensioni nelle proprietà - tracciandone una nuova con
Place|Linecon il layerBoard Outlineselezionato
Nelle varie fasi della creazione del layout le dimensioni (di tracce, componenti, ecc.) possono essere espresse in diverse unità di misura. Le più comuni sono:
- i millimetri
- i mil, cioè millesimi di pollice
I mil sono un'unità di misura imperiale/anglosassone molto utilizzata in elettronica; ad esempio le bradboard e moltissimi componenti hanno un passo7) (pitch) di 100 mil. In Ultiboard useremo entrambe (è sempre possibile passare da una unità all'altra con dei menu a tendina).
Elementi dell'interfaccia grafica
L'interfaccia grafica di Ultiboard comprende molti elementi. I più utili sono:
- la finestra centrale che mostra il layout
- la finestra a sinistra che mostra:
- i file del progetto
- i layer (livelli) disponibili (quello selezionato è in rosso)
- la finestra Spreadsheet View in basso con informazioni dettagliate su: eventuali errori (DRC), componenti, net, piazzole, ecc.
- la finestra
3D Preview(attivabile dal menuView) che mostra una visualizzazione 3D della scheda, utile per verificare la forma e il posizionamento dei componenti
Nella barra degli strumenti troviamo:
- una serie di filtri (pulsanti a forma di imbuto) che permettono o meno di selezionare diverse tipologie di elementi del layout (componenti, tracce, piazzole, ecc.)
- un selettore a tendina per il layer e uno per la larghezza (width) delle piste (track)
- il pulsante
Place part from databaseper piazzare un componente nel layout - il pulsante per disegnare le tracce
Place Line - il pulsante per il piano di massa
Create power plane
E' molto importante anche lo strumento Netlist Editor richiamabile dal menu Tools. Qui è possibile:
- elencare i piedini dei componenti collegati alle varie net o assegnarli a una determinata net selezionandoli col mouse8)
- indicare il layer da utilizzare per le net
- indicare la larghezza minima/massima/standard per le tracce che coinvolgono la net oltre alla minima distanza tra le tracce (clearance)
Questo strumento permette di correggere errori - e modificare la netlist - senza passare da Multisim, anche se non è il metodo raccomandato.
Piazzare componenti
Quando si importa una netlist o si passa dallo schematico di Multisim direttamente a Ultiboard viene mostrata una finestra che elenca le net, i piedini associati ed eventuali errori; una volta confermata la netlist si troveranno tutti i componenti disposti lungo il bordo della scheda. A questo punto bisogna piazzare i componenti nella scheda ma prima conviene fare qualche verifica nella finestra Properties dei vari componenti (doppio click o pulsante destro):
- per visualizzare la forma del componente selezionare la scheda
3D Data - per verificare le dimensioni e la forma del footprint del componente selezionare la scheda
Parte premere il pulsanteShow Dimensions
Se è tutto corretto si procede a piazzare componenti (spostandoli e ruotandoli) in modo da:
- rispettare a grandi linee i posizionamenti dello schematico
- se possibile disporli in modo da evitare di incrociare tracce (aiutarsi con le guide di colore giallo che mostrano come andranno collegati i vari piedini)
- occupare meno spazio possibile (le guide di colore arancione mostrano le distanze minime tra componenti)
- allineare i componenti secondo la griglia
Piste
A questo punto bisogna collegare le piazzole dove saranno saldati i piedini/reofori dei componenti con delle piste (tracks). Le piazzole (pads) hanno una forma circolare o quadrata9) e un foro al centro dove la scheda sarà forata col trapano per permettere l'inserimento di piedini e reofori dei componenti a foro passante. Le piste si disegnano utilizzando lo strumento Place Line cliccando sulle piazzole (o in un punto qualsiasi per cambiare direzione) e premendo Esc per terminare la traccia. Le piazzole da collegare sono indicate dalle guide di colore giallo.
Prima di disegnare una linea bisogna selezionare un layer (livello) e una larghezza (width) per la traccia. I layer permettono di scegliere dove sarà disposto un elemento del layout. Sono particolarmente importanti:
- il layer
copper bottom, cioè la parte inferiore della scheda, dove disporremo tutte le tracce delle schede a singolo strato (single layer) - il layer
copper top, cioè la parte superiore della scheda, che utilizzeremo per le schede a doppio strato - il layer
silkscreen, utilizzato per le serigrafie, dove vengono indicate sagome e sigle utili a riconoscere i componenti per facilitare il montaggio - il layer
board outlineper la dimensione/forma della scheda
Il circuito del progetto POV può essere realizzato su una scheda a singolo strato perché, posizionando opportunamente componenti e tracce, si può realizzare uno sbroglio che evita incroci tra tracce. Quando questo non è possibile si ricorre alle vie (vias), fori metallizzati che collegano lo strato superiore e quello inferiore.
La larghezza delle tracce può essere impostata in vari modi: da un menu a tendina, scegliendo una larghezza predefinita per la net, oppure allargandola o restringendola (proprietà width) dopo averla tracciata. Il sistema più rapido per impostare la stessa larghezza per tutte le tracce è impostare il valore Trace Width nella scheda Nets della finestra Spreadsheet View in basso dopo aver selezionato tutte le net.
Nel disegnare le tracce tenere conto che:
- i cambi di direzione si fanno con angoli 45° (non 90°)
- la distanza minima tra due tracce (clearance) deve essere rispettata
- le tracce possono passare sotto i componenti ma è meglio che non passino tra due pin di uno stesso integrato
Fasi finali
Per terminare il layout:
- disegnare un piano di massa (power plane) con lo strumento Polygon e assegnarlo alla net
GND - verifiche la correttezza del layout con gli strumenti
Connectivity CheckeDRCdel menuDesign; eventuali errori sono segnalati nella finestra in basso (Spreadsheet Window) ed evidenziati nel layout con dei cerchi rossi - stampare il master
- controllare che le piazzole rispettino i criteri dettati dalla tecnologia di produzione scelta (ad esempio foro da 0,8 mm e diametro 2 mm)
- controllare che le clearance siano rispettate, in particolare per le alimentazioni (ad esempio Vcc e GND devono essere opportunamente distanziate per evitare cortocircuiti)
Il piano di massa si chiama così perché nelle schede multistrato si usano interi strati solo per GND e alimentazione e può essere creato anche in maniera automatica10). E' presente in quasi tutti i circuiti stampati e serve a:
- facilitare il collegamento a massa dei vari componenti e ridurre la lunghezza di questi collegamenti
- ridurre i disturbi ed evitare l'effetto antenna delle piste
- dissipare il calore in eccesso (piano radiante)
- rendere equipotenziale la massa riducendo le cadute di tensione dovute alle varie correnti (che incontrano una resistenza molto bassa e un percorso breve)
Considerazioni pratiche per i circuiti stampati realizzati a scuola
- per distinguere le schede degli studenti scrivere il proprio nome nel layer
Copper Bottom11); il nome deve essere specchiato (Edit|Orientation|Flip Horizontal) per comparire “al dritto” nel bottom layer e in grassetto (bold) - larghezza raccomandata per le tracce: 1 mm
- larghezza delle tracce dell'alimentazione sempre almeno 1 mm
- clearance (distanza) tra tracce: 1÷2 mm
- dimensione piazzole: diametro 2 mm e foro da 0,6 ÷ 0,8 mm
Collaudo
La linea guida è: dubitare di tutto. Non avere fretta, bisogna esserer pazienti, precisi e metodici.
Procedura di collaudo per Scheda POV:
- controllo generale del circuito: tutti i componenti presenti, collegati bene, presenza danni, ecc. (massima attenzione alla polarità dei condensatori elettrolitici!)
- valutare la continuità delle linee di massa (il dissipatore del regolatore è a massa)
- montaggio dello stabilizzatore e verifica del suo corretto collegamento (pin 1 al + della batteria)
- valutare il livello di tensione della batteria e collegarla al circuito
- valutare la tensione di ingresso ed uscita dello stabilizzatore (circa 9 V, 5 V regolati in uscita)
- valutare la tensione sui pin di alimentazione del microcontrollore ed in tutti i punti dove deve essere presente:
- 5 Volt sui pin 1, 7, 20 e 21,
- 0-5 Volt sul 28 (trimmer)
- 0 Volt su tutti gli altri
- scollegare la batteria
- montare il microcontrollore dopo averlo programmato correttamente (attenzione al verso di montaggio!)
- collegare la batteria e valutare il comportamento del circuito:
- si accendo tutti i led periodicamente? modificando la posizione del trimmer cambia la frequenza di accensione dei led? No?
- problemi HW (continuità, polarizzazione LED, funzionamento trimmer)
- problemi SW (ricontrollare il programma e testarlo sulla scheda Arduino)
- usando un tester posizionare al 10% di escursione il trimmer
- scollegare la batteria
- montare sulla struttura rotante la scheda
- attaccare la batteria e attivare la rotazione
- tarare il trimmer affinché la scritta si veda al meglio
- valutare l’esito finale
- acquisire immagini significative al fine della descrizione del collaudo
Navigazione
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