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unità D2 - Legislazione sulla sicurezza

D2.1 La legislazione antinfortunistica

La legislazione antinfortunistica italiana affida i compiti di vigilanza, verifica e diffusione delle norme su sicurezza e prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali ai seguenti enti:

ente compito
Pubblica Sicurezza denuncia infortuni
Sindacato dei lavoratori controllo all'interno dell'azienda
Regione/Provincia/Comune licenze, autorizzazioni e controllo dell'inquinamento
ASL e INAIL consulenza sanitaria e assicurazione
CEI, UNI, CNR normtiva
ISPSEL omologazione impianti
Vigili del Fuoco collaudo impianti e certificazione prevenzione incendi
Ispettorato del lavoro verifica dell'applicazione delle norme
Ministero del lavoro coordinamento tra gli enti

D2.2 Segnaletica antinfortunistica

La legislazione rende obbligatoria la presenza di segnaletica antinfortunistica negli ambienti di lavoro per comunicare in maniera immediata e comprensibile informazioni sul rischi, comportamenti da tenere e vie di fuga, ecc. I cartelli, che devono avere dimensioni adeguate ed essere ben visibili, usano dei simboli standard e un codice di colore che facilita la comprensione del tipo di messaggio. Nella tabella seguente vediamo alcuni esempi:

tipologia colore significato esempio 1)
avvertimento giallo segnalazione di pericolo avvertimento materiale infiammabile
divieto rosso divieto per comportamenti pericolosi divieto divieto di accesso alle persone non autorizzate
prescrizione blu obbligo comportamentale obbligo casco di protezione obbligatorio
salvataggio o soccorso verde vie di fuga, pronto soccorso salvataggio uscita di emergenza

D2.3 Sicurezza nell'attività lavorativa

Il paragrafo prende in esame alcune disposizioni pratiche di sicurezza relative a lavorazioni meccaniche che poco hanno a che fare con l'elettronica. Le raccomandazioni più importanti sono:

  • usare guanti
  • dotarsi di pedane antiscivolo
  • fissare bene i pezzi e le punte nelle lavorazioni al trapano
  • usare occhiali di protezione
  • utilizzare sempre i ripari nelle lavorazioni a macchina
  • individuare lo stop di emergenza (pulsante a “fungo rosso”)

Per quel che riguarda l'elettronica basti ricordare di usare tutte le precauzioni nell'utilizzo degli acidi (circuiti stampati) e nella saldatura dove è bene:

  • fare attenzione alla punta del saldatore (ustioni, danni alle guaine dei cavi)
  • indossare occhiali di protezione (i fumi irritano gli occhi e bolle di stagno possono “saltare” durante la saldatura)
  • usare degli aspiratori (i fumi della saldatura non devono essere inalati perché tossici)

D2.4 Il rischio elettrico e il pericolo di incendio

Premessa L'argomento del rischio elettrico sarà approfondito più avanti nel corso.

Il rischio elettrico

La folgorazione o scossa elettrica è l'attraversamento del corpo umano da una corrente quando si viene accidentalmente a contatto con una parte in tensione; in questo caso il corpo umano si comporta come un conduttore e la corrente scorre dal punto di contatto verso terra. Con tensioni maggiori di 25 Volt le correnti sono pericolose e, nei casi peggiori, possono provocare la morte.

Il Comitato Elettrotecnico Italiano stabilisce le norme di sicurezza nel settore elettrico. Le indicazioni principali sono sono elencate di seguito:

  • ogni impianto elettrico deve avere una dichiarazione di conformità alle norme di legge rilasciato dall'installatore
  • gli apparecchi elettrici devono avere un marchio che garantisca il rispetto delle norme e la sicurezza (ad esempio il marchio italiano IMQ e quello di conformità europea CE mostrati nella figura2))
  • le apparecchiature con motore elettrico devono essere dotate di collegamento a terra
  • le prese devono essere protette contro contatti accidentali
  • gli attrezzi devono avere manici isolanti
  • in caso di folgorazione bisogna interrompere l'alimentazione (se non è possibile allontanare l'infortunato dalle parti in tensione con un mezzo isolante) e chiamare il pronto soccorso

marchio IMQ marcatura CE

Il pericolo di incendio

L'incendio è una combustione incontrollata che genera fiamme, calore e fumi e tende ad espandersi e a perdurare nel tempo. Gli incendi provocano danni ingenti a cose e persone, specie quando sono presenti materiali facilmente infiammabili.

Considerando che la combustione avviene quando un materiale infiammabile reagisce con l'ossigeno dell'aria in presenza di alte temperature, i metodi per spegnere un incendio sono:

  • ridurre o diluire il materiale combustibile
  • isolare il materiale combustibile dall'aria con polveri, schiume o sabbia
  • raffreddare il combustibile con acqua o CO2

Per spegnere gli incendi si utilizzano gli estintori, dispositivi portatili in grado di spegnere o controllare un incendio appena sviluppato. Si distinguono in base al mezzo impiegato per spegnere l'incendio che a sua volta dipende dal tipo di combustibile che ha causato l'incendio. In genere operano abbassando le temperature e isolando il combustibile.

Norme di prevenzione incendi

La normativa antincendio prevede:

  • che negli edifici siano presenti vie di fuga e strutture resistenti al fuoco (porte tagliafuoco)
  • che negli edifici siano presenti dispositivi antincendio fissi, estintori e allarmi
  • che sia predisposto un piano di sicurezza che preveda controlli periodici, esercitazioni e formazione del personale

D2.5 Il Decreto Legislativo 81/2008 e successive modifiche

Generalità

Le norme su sicurezza e salute nei luoghi di lavoro sono contenute nel Decreto Legislativo 81 del 2008 (e successive modificazioni). Queste norme, chiamate anche Testo Unico sulla Sicurezza e sul Lavoro, recepiscono le direttive della Comunità Europea e tutta la normativa precedente (DLgs 626/94) e istituisce il servizio di prevenzione e protezione per ridurre i rischi sul luogo di lavoro con:

  • l'adeguamento dei luoghi di lavoro per la prevenzione degli infortuni
  • la valutazione dei rischi
  • l'uso dei dispositivi di protezione individuale
  • il controllo della salute
  • la manutenzione dei dispositivi di sicurezza
  • la formazione sulla sicurezza

Queste misure di sicurezza devono essere certificate in un documento di valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute.

Obblighi del datore di lavoro, dei lavoratori e fonti di rischio

Il datore di lavoro è sempre responsabile, anche quando delega ad altri le funzioni sulla sicurezza, ed ha l'obbligo di:

  • effettuare la valutazione dei rischi e individuare le misure di prevenzione e protezione per ridurli
  • nomiare un medico competente per il controllo della salute
  • nominare il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP)
  • far eleggere il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
  • fornire i dispositivi di protezione individuale (DPI)
  • garantire la formazione dei lavoratori in materia di sicurezza
  • altre misure organizzative (registrare infortuni, programmare pronto soccorso e emergenza, controllo, ecc.)

Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione - che in alcuni casi può essere il datore di lavoro stesso - si occupa della valutazione del rischio e individua le misure di sicurezza da prendrere.

Il medico competente collabora all'individuazione dei rischi, si occupa del piano di pronto soccorso, visita gli ambienti di lavoro e informa i lavoratori.

Il rappresentante dei lavoratori riceve una formazione specifica e viene consultato in materia di sicurezza, può consultare i documenti aziendali sulla sicurezza e visitare tutti i luoghi di lavoro.

Valutazione dei rischi

La valutazione dei rischi si basa su:

  • analisi dei pericoli
  • individuazione dei soggetti a rischio
  • stima della gravità dei danni
  • ricerca della frequenza degli infortuni

Esistono varie categorie di rischio che possono essere ridotte:

  • migliorando l'ambiente di lavoro
  • dotando le macchine di ripari
  • dotando i lavoratori degli opportuni dispositivi di protezione individuale
  • consultando esperti in sicurezza

Dispositivi di protezione individuale (DPI)

I dispositivi di protezione individuale (DPI) sono le attrezzatura indossate dal lavoratore per proteggersi dai rischi e non devono mai essere rimossi. I DPI sono messi a disposizione dall'azienda e devono esser in perfetta efficienza e semplci da usare. I più comuni sono:

  • caschi
  • guanti
  • scarpe di sicurezza
  • occhiali di protezione
  • cuffie insonorizzate
  • maschere e filtri per la protezione delle vie respiratorie
  • cinture e imbragature
  • tute e grembiuli

Informazione e formazione

Il datore di lavoro deve informare i lavoratori su:

  • rischi per la sicurezza legati all'attività dell'azienda e alla singola mansione del lavoratore
  • misure di protezione e prevenzione adottate
  • primo soccorso
  • antincendio
  • procedure di evacuazione

All'assunzione il lavoratore deve ricevere un'adeguata formazione in materia di sicurezza.

Uso di attrezzature munite di videoterminale (VDT)

Si considera lavoratore al videoterminale chi utilizza un monitor in maniera sistematica per almeno venti ore settimanali. La normativa preve de che si facciano delle pause o si svolgano altre mansioni ogni due ore di attività al videoterminale e che la postazione rispetti criteri di ergonimia (posizione, seduta, illuminazione, ecc.).

Nuova Direttiva Macchine 2006/42/CE

La Nuova Direttiva Macchine contiene una serie di norme emanate dalla Comunità Europea che riguardano la sicurezza delle macchine. Queste norme sono obbligatorie e impongono:

  • la marchiatura CE
  • la dichiarazione di conformità alle norme di sicurezza
  • la presenza di istruzioni per l'uso contenenti

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1) , 2)
fonte Wikipedia
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unita_d2.txt · Ultima modifica: 2020/07/03 15:56 da 127.0.0.1