Indice
21D - Trasduttori e condizionamento dei segnali parte seconda
Premessa
Questa sezione fa parte dei contenuti online (auladigitale) scaricabili da http://www.rcseducation.it1) e contiene integrazioni alla sezione 21A. Esamineremo solo alcuni argomenti dei paragrafi 2 e 3 per completare l'esame dei circuiti convertitori con operazionali.
2 Conversione tensione/corrente e corrente/tensione
Il paragrafo si apre con alcune considerazioni sull'opportunità di utilizzare segnali in corrente quando il trasduttore è lontano dal circuito di acquisizione già esposte nella sezione 21A.
Convertitori V/I
Il metodo più semplice per convertire una tensione in corrente - applicarla ai capi di una resistenza - non è praticabile perché il carico influenza il valore della corrente e la sorgente di segnale è caricata. Una soluzione con operazionale, come quella nella figura seguente, risolve entrambi i problemi ma richiede un carico flottante, cioè con nessuno dei due terminali a massa.
La corrente che percorre il carico è indipendente dal carico stesso e vale:
`i=v/R`
Il circuito seguente permette invece di collegare il carico a massa.
In questa configurazione le corrente che percorre il carico vale:
`i=v/R_1`
3 Conversioni tensione/frequenza e frequenza/tensione
La conversione tensione/frequenza (V/f) e frequenza/tensione (f/V) è particolarmente efficace nella trasmissione a distanza di segnali analogici per le sue caratteristiche di immunità ai disturbi e all'attenuazione. Il segnale in frequenza infatti presenta solo due livelli e disturbi ed attenuazione nella trasmissione possono modificano l'ampiezza ma non la frequenza del segnale. Un ulteriore vantaggio di questa tecnica è la facilità con cui è possibile trasformare il segnale in digitale, semplicemente contando gli impulsi del segnale in frequenza.
Conversione V/f
La figura 21 mostra lo schema di principio di un convertitore tensione/frequenza a bilanciamento di carica (ad esempio l'integrato LM331). Lo schema è piuttosto complesso 2) e comprende un integratore attivo, un comparatore e un multivibratore monostabile che comanda un generatore di corrente e un buffer invertente. Supponendo il segnale in ingresso costante e negativo e prelvando l'uscita dal buffer il principio di funzionamento è il seguente:
- con l'interruttore SW aperto e vs negativa l'uscita dell'integratore invertente è una rampa crescente
- quando la tensione v1 supera VR il comparatore passa allo stato alto
- il fronte di salita di v2 fa commutare il monostabile3) e la tensione v3 resta al livello alto per un tempo td costante imposto dai valori di Rt e Ct
- il livello alto di v3 fa chiudere l'interruttore SW che scarica il condensatore con una corrente costante I 4)
- la tensione v1 ai capi del condensatore fa una rampa decrescente (con pendenza diversa rispetto alla carica)
- dopo il tempo td l'interruttore v3 torna al livello basso e l'interruttore SW si apre
- il ciclo ricomincia con una nuova rampa crescente
La figura 21 aiuta a comprendere il ciclo di funzionamento mostrando l'andamento delle tensioni ai capi del condensatore e in uscita (v1 e vo). Come si vede si ha a una fase di scarica di durata costante a corrente costante - quindi a carica Q = I⋅td costante - e una di carica di durata variabile con corrente proporzionale alla tensione in ingresso Vs. In altre parole, ogni volta che si attiva il multivibratore una carica costante è sottratta al condensatore; la stessa quantità di carica viene poi ripristinata dall'ingresso ma con un valore di corrente che dipende da Vs e per un tempo variabile. Esprimendo analitacamente il bilancio tra le due cariche vale:
`-V_S/R(t_a + t_d)=-V_s/R cdot T = I cdot t_d`
dove la corrente dall'ingresso scorre sia durante la carica che la scarica e la somma dei due tempi è il periodo T. Allora:
`f= |V_s|/(R cdot I cdot t_d)`
Conversione f/V
Lo stesso circuito utilizzato per la conversione V/f può essere utilizzato per la conversione frequenza/tensione (f/V) ma con i componenti collegati in maniera leggermente diversa, come mostrato in figura 24. Il segnale in ingresso è applicato al comparatore e l'uscita è prelevata dall'integratore. Il principio di funzionamento è il seguente:
- il segnale vs in ingresso viene squadrato dal comparatore
- un fronte di salita in uscita al comparatore attiva il monostabile portandolo al livello alto per un tempo td costante fissato da Rt e Ct
- il livello alto del monostabile fa chiudere l'interruttore SW che collega il generatore di corrente costante all'integratore
- all'ingresso dell'integratore è presente un treno di impulsi in corrente con:
- ampiezza costante I
- durata costante td
- frequenza pari a quella di vs
In questo circuito l'integratore è usato come filtro passa basso 5) per prelevare il valore medio della corrente in ingresso. Osservando l'andamento della corrente di figura 24 si vede che il valore medio è:
`I_m=I t_d/T= I cdot t_d cdot f`
Allora, considerando che l'ingresso invertente dell'integratore è una massa virtuale, vale:
`V_(om)= -I_mR=-I t_d R cdot f`
Quindi la tensione è proporzionale alla frequenza f.
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