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 {{::reed2.jpg|contatto reed}} {{::reed2.jpg|contatto reed}}
  
-I contatti reed sono dispositivi elettromeccanici che contengono un contatto che si chiude in presenza di un campo magnetico((NB il magnete o elettromagnete deve avere N e S disposti longitudinalmente rispetto al sensore)). Si tratta di dispositivi on/off che possono essere usati come sensori magnetici, ad esempio al posto di un sensore ad effetto Hall con uscita digitale. Rispetto a questi ultimi hanno una serie di vantaggi e svantaggi:+I contatti reed sono dispositivi elettromeccanici che contengono un contatto che si chiude in presenza di un campo magnetico. Si tratta di dispositivi on/off che possono essere usati come sensori magnetici, ad esempio al posto di un sensore ad effetto Hall con uscita digitale. Rispetto a questi ultimi hanno una serie di vantaggi e svantaggi:
   * non necessitano di alimentazione o circuiti di condizionamento   * non necessitano di alimentazione o circuiti di condizionamento
   * essendo contatti "puliti" sono molto semplici da utilizzare   * essendo contatti "puliti" sono molto semplici da utilizzare
Linea 36: Linea 36:
 Il sensore contiene due elettrodi, uno a disco e uno ad anello, posti sulla lato sensibile, che formano un condensatore. La presenza di un oggetto davanti al sensore modifica la capacità di questo condensatore e innesca un'oscillazione generata grazie a un circuito oscillatore contenuto nel sensore. Grazie ad un [[wpi>Rivelatore_d'inviluppo]] e a un comparatore viene generato un segnale digitale che indica la presenza o meno dell'oggetto. Il sensore contiene due elettrodi, uno a disco e uno ad anello, posti sulla lato sensibile, che formano un condensatore. La presenza di un oggetto davanti al sensore modifica la capacità di questo condensatore e innesca un'oscillazione generata grazie a un circuito oscillatore contenuto nel sensore. Grazie ad un [[wpi>Rivelatore_d'inviluppo]] e a un comparatore viene generato un segnale digitale che indica la presenza o meno dell'oggetto.
  
-Questo tipo di sensori sono a tre fili, due per l'alimentazione e uno per il segnale, e sono disponibili con uscita NPN (sink) o PNP (source), per assorbire o erogare corrente dal carico (il dispositivo che utilizza il segnale).+Questo tipo di sensori sono a tre fili, due per l'alimentazione e uno per il segnale, e sono disponibili con uscita NPN (sink) o PNP (source), per assorbire o erogare corrente dal carico (il dispositivo che utilizza il segnale). In genere sono presenti anche un LED che si attiva con l'uscita e un trimmer per regolare la sensibilità del sensore (che dipende dalla distanza e dal materiale dell'oggetto da rilevare).
 ===== Proximity induttivi ===== ===== Proximity induttivi =====
  
 {{::proximity_induttivo.jpg|proximity induttivo}} {{::proximity_induttivo.jpg|proximity induttivo}}
  
-I sensori di prossimità induttivi somigliano molto a quelli capacitivi, sia nell'aspetto che nell'utilizzo, ma sfruttano fenomeni elettromagnetici per funzionare. Il sensore contiene un circuito oscillatore che genera un campo magnetico alternato emesso dal lato sensibile del proximity. Se un oggetto metallico viene posto davanti al sensore al suo interno vengono indotte delle correnti parassite che, circolando, assorbono energia dal campo magnetico riducendone l'ampiezza. Un rivelatore di inviluppo e un comparatore segnalano questa diminuzione di ampiezza che coincide con la presenza di un oggetto. Diversamente da quelli capacitivi i proximity induttivi sono in grado di rilevare solo oggetti metallici.+I sensori di prossimità induttivi somigliano molto a quelli capacitivi, sia nell'aspetto che nell'utilizzo, ma sfruttano fenomeni elettromagnetici per funzionare. Il sensore contiene un circuito oscillatore che genera un campo magnetico alternato emesso dal lato sensibile del proximity. Se un oggetto metallico viene posto davanti al sensore al suo interno vengono indotte delle correnti parassite che, circolando, assorbono energia dal campo magnetico riducendone l'ampiezza(([[http://plc-scada-dcs.blogspot.com/2015/05/theory-or-operation-of-inductive.html|qui]] e [[https://www.machinedesign.com/automation-iiot/sensors/article/21831577/proximity-sensors-compared-inductive-capacitive-photoelectric-and-ultrasonic|qui]] una spiegazione più dettagliata)). Un rivelatore di inviluppo e un comparatore segnalano questa diminuzione di ampiezza che coincide con la presenza di un oggetto. Diversamente da quelli capacitivi i proximity induttivi sono in grado di rilevare solo oggetti metallici.
  
 Anche in questo caso il sensore prevede un collegamento a tre fili con uscita NPN o PNP. Anche in questo caso il sensore prevede un collegamento a tre fili con uscita NPN o PNP.
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 +===== Sensori a tre terminali =====
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 +I due sensori visti fin qui sono sensori a tre fili: due portano l'alimentazione al sensore e uno va collegato al carico((di solito il nero va al carico mentre marrone e blu sono il + e il - dell'alimentazione)), inteso come il dispositivo che utilizzerà il segnale generato dal sensore (ad esempio un PLC). Per un utilizzo corretto bisogna contenere la corrente entro quella massima erogabile dal sensore (ad esempio 100 mA) e verificare la correttezza del collegamento a seconda che l'uscita sia:
 +  * PNP, in grado di erogare corrente (sourcing)
 +  * NPN, in grado di assorbire corrente (sinking)
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 +Al fine di pilotare la bobina di un teleruttore o un relè non cambia molto, basta:
 +  * collegare in comune la massa di sensore e bobina per i PNP(([[https://automation-insights.blog/2018/02/14/an-easy-way-to-remember-pnp-and-npn-sensor-wiring/|qui]] una immagine che illustra la differenza tra le due soluzioni e come ricordarle facilmente))
 +  * collegare in comune l'alimentazione Vcc di sensore e bobina per gli NPN
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 +Per i PLC bisogna fare attenzione alle caratteristiche del loro stadio di ingresso. Ad esempio gli S7-1200 usati in laboratorio hanno gli ingressi collegati in modo da assorbire corrente (sinking, vedi [[https://leonardocanducci.org/wiki/tp4/plc_siemens#ingressi_e_uscite|immagine dagli appunti di quarta]]) e richiedono un sensore che eroghi corrente, quindi di tipo PNP((vedi [[https://www.schneider-electric.co.uk/en/faqs/FA142566/|articolo di Shneider Electric]])). Questa configurazione è la più comune - e richiede un sensore a tre terminali di tipo PNP - ma non è l'unica; inoltre gli S7-1200 possono funzionare anche erogando corrente, ma in questo caso bisogna invertire anche gli altri collegamenti (si vedano i dati tecnici nel manuale di sistema).
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 +===== Altro =====
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 +Naturalmente esistono tanti altri tipi di sensori utilizzati nel campo dell'automazione. Alcuni di questi sono già stati (magari solo parzialmente) trattati in altri corsi o in altri anni. Ad esempio:
 +  * le [[https://leonardocanducci.org/wiki/tp3/unita_2_1#cellula_fotoelettrica|barriere fotoelettriche]], realizzate con coppie LED-fototransistor, come i sensori ottici a forcella montati sugli encoder
 +  * i sensori a ultrasuoni, come quelli utilizzati per il parcheggio delle automobili o per misurare distanze nel [[https://leonardocanducci.org/wiki/sta/arduino_3/#progetto_8sensore_a_ultrasuoni|corso di Scienze e Tecnologie Applicate]]
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 +Le barriere fotoelettriche ad esempio sono molto utilizzate per contare o rilevare il passaggio di pezzi in movimento; quelle a ultrasuoni per misurare livelli o distanze.
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 +Di seguito una serie di documenti di Siemens sui sensori di prossimità capacitivi e induttivi, i sensori fotoelettrici, quelli a ultrasuoni e i fine-corsa:
 +  * {{ :snrs_1.pdf |finecorsa}}
 +  * {{ :snrs_2.pdf |proximity induttivi}}
 +  * {{ :snrs_3.pdf |proximity capacitivi e sensori a ultrasuoni}}
 +  * {{ :snrs_4.pdf |sensori fotoelettrici}}
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 ===== Navigazione ===== ===== Navigazione =====
  
sensori.1524212281.txt.gz · Ultima modifica: 2020/07/03 15:58 (modifica esterna)