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Indice
Note sull'area di progetto
Risorse
- il progetto è preso da elettronica in luglio/agosto 2017
- par 7 sezione 13C libro elettronica quarta (in particolare esempio 10, anche se una un amp per strumentazione
- par 7 sezione 23A libro elettronica quinta su sensori estensimetrici e celle di carico
Note
- la cella di carico è un sensore di forza estensimetrico (in inglese estensimetro è strain gauge) a ponte di Wheatstone, produce un segnale in tensione flottante proporzionale alla forza applicata
- nella cella due o quattro estensimetro (due in trazione e due in compressione) per compensare le variazioni dovute alla temperatura e aumentare la sensibilità
- quattro fili: due di alimentazione e due per il segnale (a volte altri due fili sense per misurare senza cdt la tensione di alimentazione)
- serve un amplificatore differenziale o per strumentazione
- l'amplificatore LM324 è particolare:
- contiene 4 opamp
- alimentazione singola (o duale)
- Vol arriva a 0V (Voh è Vcc - 1,5V)
- con 0V di modo comune il funzionamento resta lineare (non satura)
- con alimentazione duale è il classico opamp
- con alimentazione singola si può polarizzare i segnali a Vcc/2 (pseudo-ground) e avere segnali negativi
- il circuito applicativo è a pag. 21 bridge current amplifier, sembra che manchino due resistenze ma c'è quella del ponte (1/2 R del lato) da considerare (vedi doc TI sui ponti)
Ponte Wheatstone
Quattro resistenze collegate in serie a due a due (due rami in parallelo con due resistenze in serie ognuno). Si misura la tensione tra i punti intermedi dei due rami.
Il ponte si usa:
- all'equilibrio, cioè quando la tensione vale zero
- squilibrato, con tensioni diverse da zero
Ponte in equilibrio
Si usa per misurare una resistenza incognita conoscendo il valore delle altre tre. In genere si procede così:
- due resistenze hanno valore fisso (ad esempio R3 e R4) mentre la terza è variabile (R2)
- si agisce sulla resistenza variabile in modo da azzerare la tensione Vd
- la resistenza incognita (R1) si calcola con la relazione R1/R2=R3/R4
Più in generale se Vd è nulla vale:
`V_A=(R_1)/(R_1+R_2) V_d`
`V_B=(R_3)/(R_3+R_4) V_d`
e uguagliando le due tensioni si ottiene:
`(R_1)/(R_1+R_2)=(R_3)/(R_3+R_4)⇒ R_1(R_3+R_4)=R_3(R_1+R_2) ⇒ R_1 R_3 + R_1 R_4 = R_3 R_1 + R_3 R_2 ⇒ R_1/R_2=R_3/R_4`
Ponte squilibrato
Si parte da una condizione di equilibrio con Vd = 0, ad esempio ponendo tutte le resistenze uguali. Se una di queste cambia la tensione Vd non è più nulla ed il suo valore dipende da quanto è cambiata la resistenza. Questa soluzione si usa per i sensori resistivi perché:
- si ottiene una tensione
- la tensione dipende da ΔR e non da R
- la sensibilità è elevata (tensione in uscita anche a fronte di piccole ΔR)
- permette l'uso di più sensori resistivi (maggiore sensibilità, minore dipendenza dalla temperatura)