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Note sull'area di progetto

Risorse

Note

  • la cella di carico è un sensore di forza estensimetrico (in inglese estensimetro è strain gauge) a ponte di Wheatstone, produce un segnale in tensione flottante proporzionale alla forza applicata
  • nella cella due o quattro estensimetro (due in trazione e due in compressione) per compensare le variazioni dovute alla temperatura e aumentare la sensibilità
  • quattro fili: due di alimentazione e due per il segnale (a volte altri due fili sense per misurare senza cdt la tensione di alimentazione)
  • serve un amplificatore differenziale o per strumentazione
  • l'amplificatore LM324 è particolare:
    • contiene 4 opamp
    • alimentazione singola (o duale)
    • Vol arriva a 0V (Voh è Vcc - 1,5V)
    • con 0V di modo comune il funzionamento resta lineare (non satura)
    • con alimentazione duale è il classico opamp
    • con alimentazione singola si può polarizzare i segnali a Vcc/2 (pseudo-ground) e avere segnali negativi
    • il circuito applicativo è a pag. 21 bridge current amplifier, sembra che manchino due resistenze ma c'è quella del ponte (1/2 R del lato) da considerare (vedi doc TI sui ponti)

Ponte Wheatstone

Quattro resistenze collegate in serie a due a due (due rami in parallelo con due resistenze in serie ognuno). Si misura la tensione tra i punti intermedi dei due rami.

ponte Wheatstone

Il ponte si usa:

  • all'equilibrio, cioè quando la tensione vale zero
  • squilibrato, con tensioni diverse da zero

Ponte in equilibrio

Si usa per misurare una resistenza incognita conoscendo il valore delle altre tre. In genere si procede così:

  • due resistenze hanno valore fisso (ad esempio R3 e R4) mentre la terza è variabile (R2)
  • si agisce sulla resistenza variabile in modo da azzerare la tensione Vd
  • la resistenza incognita (R1) si calcola con la relazione R1/R2=R3/R4

Più in generale se Vd è nulla vale:

`V_A=(R_1)/(R_1+R_2) V_(\C\C)`

`V_B=(R_3)/(R_3+R_4) V_(\C\C)`

e uguagliando le due tensioni si ottiene:

`(R_1)/(R_1+R_2)=(R_3)/(R_3+R_4)⇒ R_1(R_3+R_4)=R_3(R_1+R_2) ⇒ R_1 R_3 + R_1 R_4 = R_3 R_1 + R_3 R_2 ⇒ R_1/R_2=R_3/R_4`

Ponte squilibrato

Si parte da una condizione di equilibrio con Vd = 0, ad esempio ponendo tutte le resistenze uguali. Se una di queste cambia la tensione Vd non è più nulla ed il suo valore dipende da quanto è cambiata la resistenza. Questa soluzione si usa per i sensori resistivi perché:

  • si ottiene una tensione
  • la tensione dipende da ΔR e non da R
  • la sensibilità è elevata (tensione in uscita anche a fronte di piccole ΔR)
  • permette l'uso di più sensori resistivi (maggiore sensibilità, minore dipendenza dalla temperatura)

Se, come avviene per le celle di carico, le quattro resistenze sono quattro estensimetri collegati in modo da deformarsi in direzioni opposte a due a due si ottiene il circuito seguente:

cella di carico con quattro estensimetri

Dove R0 è la resistenze dell'estensimetro a riposo (non deformato) e x=ΔR/R0 è la variazione relativa della resistenza.

La tensione Vd si calcola così:

`V_d=V_(\C\C) ( (R_0(1+x) )/(R_0(1+x)+R_0(1-x) )-(R_0(1-x) )/(R_0(1+x)+R_0(1-x) ) )= V_(\C\C) (2R_0 x)/(2R_0)=V_(\C\C) cdot x`

Questa configurazione è la migliore possibile perché:

  • la relazione tra tensione e ΔR è lineare
  • la sensibilità è massima
  • la temperatura non influisce sulla misura (tutti gli estensimetri ne sono affetti e cambia solo R0)

L'unico difetto è che la tensione in uscita non è riferita a massa e richiede un amplificatore differenziale per per poter essere amplificata (meglio ancora un amplificatore per strumentazione).

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note_area_progetto.1543959858.txt.gz · Ultima modifica: 2020/07/03 15:58 (modifica esterna)