Robotica industriale
Introduzione alla robotica industriale
La robotica è sempre più presente nei sistemi di automazione industriale perché permette di migliorare l'efficienza di molti processi produttivi e in particolare:
migliorare la qualità (precisione, uniformità)
velocizzare i processi di produzione/lavorazione/movimentazione
diminuire i costi (affidabilità, produttività)
aumentare la sicurezza (riduzione dei rischi per gli operatori nei lavori logoranti e ripetitivi)
Nei processi industriali i robot affiancano le tradizionali macchine automatiche ma a differenza di queste, che sono specializzate nello svolgere un compito semplice e sempre uguale, sono in grado di svolgere compiti diversi e molto più complessi permettendo una maggiore flessibilità di impiego.
In generale un robot è una macchina capace di compiere una serie complessa di azioni in maniera automatica. Un robot industriale è un tipo di robot usato nell'industria manifatturiera per svolgere in maniera automatica e ripetitiva compiti quali:
La robotica è una materia interdisciplinare, infatti coinvolge:
la meccanica, la cinematica e la dinamica che descrivono i movimenti del robot
l'elettronica e l'elettrotecnica per il pilotaggio e controllo dei motori elettrici e per l'interfacciamento con altri dispositivi
l'informatica per il calcolo dei movimenti e la programmazione del robot
Robot industriali
Definizioni fondamentali
Un robot industriale è definito così: manipolatore multi-funzione, controllato automaticamente, ri-programmabile, a tre o più gradi di libertà, utilizzato per l’automazione di applicazioni industriali, dove:
manipolatore è un meccanismo con segmenti rigidi (link) collegati con giunti (joint) attuati da motori che movimenta utensili (tool/end-effector)
multi-funzione sottolinea la versatilità del robot, che non è destinato ad un unico impiego
il controllo è affidato a un computer e il comportamento è dettato da un programma
grado di libertà (DOF) è il numero di giunti del robot
Per la parte meccanica le definizioni più importanti sono:
link (o braccio): segmenti rigidi collegati tra loro che partono dalla base (fissa) del robot e insieme formano il meccanismo
joint (giunto): è l'articolazione che collega due link e può essere:
prismatico, se i link possono scorrere uno rispetto all'altro
rotoidale, se possono ruotare uno rispetto all'altro
flangia: la parte terminale dell'ultimo link del robot
A seconda dell'applicazione da svolgere sulla flangia si monta un tool (utensile) adatto, ad esempio:
una pinza meccanica (elettrica o pneumatica)
una ventosa a depressione (pinza a vuoto o vacuum gripper)
un saldatore
una pistola verniciatrice
Il grado di libertà il tipo di giunti può cambiare a seconda del robot ma in generale, se si vuole poter raggiungere un punto a piacere nello spazio con un orientamento a piacere, servono sei gradi di libertà e quindi sei giunti. Nella robotica si usa il termine posa (pose in inglese) per indicare insieme la posa e l'orientamento di un oggetto nello spazio dove:
La posizione e l'orientamento del punto di lavoro dove “agisce il tool” è chiamato TCP (tool center point) e la programmazione del robot di fatto consiste nel definire i movimenti e le azioni che deve compiere il TCP per svolgere un determinato compito.
Per quanto riguarda la parte elettrica e elettronica ogni robot è dotato di:
sensori di posizione: generalmente dei
resolver (simili agli encoder ma senza elettronica a bordo quindi più robusti)
servomotori per il movimento dei giunti: motori con prestazioni elevate pilotati da sistemi di controllo elettronico che consentono di controllare con precisione posizione, velocità ed accelerazione
armadio di controllo o controller: alimenta e pilota gli attuatori e contiene il sistema di controllo computerizzato a cui collegare l'unità di programmazione esterna (per la programmazione e la movimentazione) o un PC
Tipologie di robot e robot collaborativi
Esistono varie tipologie di robot con caratteristiche diverse. Le principali sono:
payload: capacità di carico o peso massimo che il robot può sopportare alla flangia
reach (raggio d'azione): distanza massima raggiungibile dal tool
spazio di lavoro (area raggiungibile dal tool)
velocità
precisione e ripetibilità
DOF (grado di libertà) e tipologie di giunti
I robot si classificano in base al numero e alla tipologia di giunti in:
articolati, che hanno almeno due giunti rotoidali con assi paralleli
antropomorfi, che hanno solo giunti rotoidali e somigliano all'articolazione di un braccio umano (e per questo sono chiamati anche bracci robotici o robot arm)
cartesiani, che hanno un meccanismo simile a quello di una stampante 3D
-
I robot industriali più utilizzati sono:
-
gli
SCARA, robot a quattro assi usati nell'assemblaggio
i
delta, robot a quattro assi, veloci e a bassa inerzia, usati nella manipolazione di piccole parti
Negli ultimi anni sono sempre più diffusi anche i robot collaborativi o cobot. Sono piccoli robot a sei o sette assi, usati nel campo dell'assemblaggio, della manipolazione e dell'asservimento macchina, fatti per lavorare fianco a fianco con le persone senza barriere di sicurezza. Questo è possibile perché sono piccoli e leggeri, non hanno parti appuntite o pericolose e sono dotati di sensori che arrestano istantaneamente il movimento in caso di collisione. Oltre a questo sono facili da installare e utilizzare e possono essere programmati anche con una tecnica di auto-apprendimento che permette di programmare il robot senza scrivere codice ma spostando manualmente il tool e memorizzando le posizioni da raggiungere. Il robot in dotazione al laboratorio è un robot collaborativo della ABB. Questa soluzione ha molti vantaggi:
costo contenuto
ingombro ridotto e facilità di trasporto (da un laboratorio a un altro)
bassa potenza e alimentazione monofase disponibile ovunque
intrinsecamente sicuro quindi adatto ad un ambiente scolastico
con un ambiente di sviluppo che permette di programmare e simulare senza essere fisicamente collegati al robot (ogni studente lavora singolarmente) e che è lo stesso utilizzato per i grandi robot industriali
Il robot YuMi IRB 14050
Il nostro robot collaborativo è il modello YuMi Single Arm, indicato anche con la sigla IRB15040. Le sue caratteristiche sono queste:
Il controller nella parte inferiore del carrello si occupa di:
alimentare e controllare con precisione i movimenti dei servomotori
comunicare con dispositivi esterni (Flexpendant, PC, PLC, altri robot)
gestire i movimenti del robot ed eseguire i programmi
Di fatto si tratta di un computer con una potenza di calcolo elevata su cui gira un sistema operativo dedicato (Robotware 7) ma che a bordo integra anche tutta l'elettronica di potenza che serve a pilotare i motori e le interfacce per gestire i segnali del robot e di altri dispositivi esterni, sia come ingressi che come uscite.
Nei robot ABB l'unità di programmazione esterna (teach pendant) collegata al controller viene chiamata Flexpendant3). Questo dispositivo, dotato di joystick e touchscreen, serve a:
muovere manualmente il robot (jog) con un joystick
definire target e movimenti
programmare il robot con un interfaccia intuitiva e semplificata
caricare i programmi, avviare o arrestare l'esecuzione dei programmi
Volendo si può programmare e utilizzare il robot con la sola Flexpendant. In questa modalità, detta programmazione online perché per utilizzare la Flexpendant bisogna essere fisicamente collegati al robot, si definiscono i target spostando il TCP nelle posizioni desiderate, si specifica da touchscreen che tipo di percorso compiere e quali azioni svolgere con il tool e si salva il programma che il robot poi eseguirà ripetutamente in maniera automatica. Questa soluzione è veramente semplice ma richiede la presenza del robot e dell'operatore sul campo, cioè nell'ambiente di lavoro del robot. Per sfruttare appieno le potenzialità del robot bisogna ricorrere alla programmazione offline. In questa modalità la programmazione si fa al PC, senza essere necessariamente collegati al robot, usando l'ambiente di sviluppo (IDE) RobotStudio di ABB. Con questo software si può:
simulare la stazione robotica, cioè il robot e il suo ambiente di lavoro
sfruttare tutte le potenzialità del robot usando un ambiente di sviluppo sofisticato
programmare il robot usando un linguaggio testuale con tutte le caratteristiche di un editor moderno (syntax highlighting, auto-completamento, debugging, ecc.)
In un laboratorio scolastico la programmazione offline è la più indicata perché consente a tutti gli studenti di lavorare contemporaneamente a un progetto ed eventualmente testare la propria soluzione singolarmente collegandosi al robot.
Programmazione del robot
Target e sistemi di riferimento
Per programmare il robot occorre:
definire dei target, cioè delle pose (posizione e orientamento) che deve raggiungere il TCP
definire i movimenti che il robot deve compiere per raggiungere i target
definire le azioni che deve svolgere il tool una volta raggiunti i target
La definizione di posizione e orientamento di un target (o di qualunque altro oggetto) è data rispetto ad un sistema di riferimento scelto opportunamente. I vari sistemi di riferimento sono a loro volta definiti uno rispetto all'altro a partire da quello principale, detto work object zero (wobj0), posto alla base del robot. Altri sistemi di riferimento di uso comune sono:
tool0, posto sulla flangia del robot
servo, coincidente col TCP della pinza
Ma ce ne posso essere molti altri. In generale conviene definire sistemi di riferimento specifici a seconda dell'applicazione. Ad esempio se il robot deve eseguire una lavorazione su un pezzo conviene definire un riferimento specifico, detto work object, centrato su uno spigolo del pezzo perché:
Movimentazione del robot
La movimentazione del robot può avvenire in due modi:
per giunti, specificando la posizione in gradi di ogni giunto
linearmente, spostando il TCP lungo gli assi cartesiani di un sistema di riferimento
La movimentazione lineare è particolarmente utile ma richiede una potenza di calcolo elevata per risolvere un problema di cinematica inversa, ovvero calcolare posizioni e velocità dei vari giunti che consentano di raggiungere la posizione desiderata. Questo compito può essere molto difficile, infatti:
Nel raggiungere un target allora è particolarmente importante considerare il tipo di movimento e la configurazione con cui lo si raggiunge. Proprio per questo, nei robot ABB, i target vengono memorizzati in un tipo di dati chiamato robtarget che oltre alla posa contiene anche la configurazione del robot scelta per il target.
Nell'esecuzione del programma il robot si muove lungo dei percorsi, definiti con la Flexpendant o con RobotStudio, che contengono le istruzioni di movimento. In queste istruzioni, oltre al target da raggiungere, si specifica:
il tipo di movimento, che può essere:
moveJ (move joint), quello predefinito che segue una traiettoria ottimizzata per avere la massima velocità con le minime sollecitazioni e con configurazioni “naturali” che evitano le singolarità
moveL (move linear), che segue una traiettoria rettilinea
moveC (move circular), che segue una traiettoria circolare
la velocità in mm/s
precisione, definita dal parametro zone, che indica la massima distanza ammissibile dal punto esatto del target
il tool, ovvero il TCP che deve raggiungere i target (ad esempio servo per la pinza)
il workobject, cioè il sistema di riferimento da considerare nello spostamento
In genere si muove il robot con movimenti moveJ tranne quando si devono fare lavorazioni precise. In questo caso ci si avvicina al punto di lavoro definendo un target su punto di approccio, da raggiungere con movimenti moveJ, per poi procedere con movimenti moveL solo dove è necessario; per allontanarsi si definisce un target su un punto di svincolo e da lì si procede con movimenti moveJ.
RobotStudio
Nell'anno scolastico 2023-2024 abbiamo usato RobotStudio2023. Questa versione ha un'interfaccia grafica diversa rispetto a quelle precedenti a cui fanno riferimento i libri di testo (ad esempio la 2020) ma i comandi e le funzioni sono più o meno quelli. Questo software non è esente da difetti:
specialmente nelle versioni più recenti è piuttosto impegnativo come risorse
i crash non sono frequenti ma capitano, meglio salvare spesso
è tradotto male in italiano (Project è tradotto proietta invece che progetto ma ci sono tanti altri esempi)
il calcolo dei movimenti fallisce troppo spesso, o fallisce in maniera imprevedibile, specialmente per i robot a sette assi come il nostro
Installazione e licenze
RobotStudio si può utilizzare gratuitamente per 30 giorni poi richiede una licenza per funzionare. A scuola è installato un server che dispone di 100 licenze concesse a titolo gratuito da ABB ma da rinnovare ogni anno. RobotStudio va configurato indicando l'indirizzo IP del server a cui richiedere una licenza che viene impegnata solo mentre lo si usa e poi restituita.
Oltre ad installare RobotStudio occorre anche installare questi Add-In:
RobotWare 7,
OS del controllore del robot IRB14050
SmartGripper, per la gestione della pinza
Wizard Easy Programming, per la programmazione a blocchi su Flexpendant
RobotWare 7 a sua volta propone l'installazione del software Virtual Flexpendant, indipendente da RobotStudio, che simula l'unità di programmazione esterna Flexpendant. Per simulare correttamente la pinza conviene installare anche il componente Virtual SmartGripper.
Impostazioni e particolarità
Ci sono una serie di impostazioni e procedure non bene documentate che è meglio utilizzare.
RobotStudio
Si può cambiare la lingua di RobotStudio dalle opzioni (NB la traduzione in italiano presenta degli errori). Sempre nelle opzioni, alla voce Sincronizzazione, conviene indicare per tutti e quattro i campi il nome MainModule; in questo modo tutti i dati principali (tool, workobject, ecc.) vengono salvati in un modulo principale con quel nome.
SmartGripper
Per cominciare, se si vuole replicare la stazione con il robot vero e proprio serve:
creare una stazione
importare il robot IRB14050
aggiungere un controller virtuale (dal profilo)
aggiungere l'end-effector Virtual SmartGripper e collegarlo al robot
aggiungere un secondo end-effector SmartGripper (non virtual), collegarlo al robot e poi cancellarlo
L'ultimo passaggio serve solo a creare il sistema di coordinate Servo posto nel punto dove le dita della pinza afferrano un oggetto. Questo tool indispensabile, che manca nel componente Virtual SmartGripper (forse per una dimenticanza), viene creato e resta anche dopo aver eliminato lo SmartGripper.
Impostazioni del controllore
Si può usare RobotStudio anche senza modificare le opzioni predefinite ma sarebbe meglio:
Altre opzioni che risultano attivate nel controller reale e che non sono presenti di default:
Nel software
Quando il calcolo dei movimenti genera il warning Errore d'angolo la simulazione si interrompe. Questo situazione capita molto di frequente ed è abbastanza imprevedibile. Per trascurare il warning inserire nel codice RAPID l'istruzione:
CornerPathWarning FALSE;
In simulazione non è richiesto ma la pinza del robot richiede una calibrazione ad ogni nuovo avvio del controller. Per farla in automatico inserire nel condice RAPID le istruzioni:
g_JogIn;
WaitTime 1;
g_Calibrate;
Che chiudono la pinza e dopo un secondo effettuano la calibrazione.
File con modello di stazione robot
Nel link seguente si può scaricare un file che contiene una stazione robotica (robot, virtual controller, smartgripper) che replica quella del laboratorio6) e può essere usato come modello da cui partire per un progetto RobotStudio.
modello stazione con robot IRB14050
E' un file pack-and-go da aprire con RobotStudio; dopo averlo scompattato si salva il progetto in una nuova posizione.
Lezioni in aula con la 5C
Lezione 1
generalità sui sistemi robotici industriale, motivazioni, applicazioni (video)
il
robot PUMA:
video promozionale del 19817) che permette di introdurre tutti i temi riguardanti la robotica industriale (vantaggi, utilizzi, giunti, programmazione online, movimento per giunti, sistemi di coordinate e movimenti cartesiani, cinematica inversa calcolo e singolarità, programmazione offline, cambio tool, ispezione e sistema di visone)
confronto con la soluzione moderna:
video del robot IRB 14050, robot collaborativi, programmazione semplificata (wizard, auto-apprendimento o lead through)
quanto costa un robot collaborativo, produttori principali di robot
perché un cobot: costo, trasportabilità, peso e ingombro, alimentazione, sicurezza, facilità d'uso
perché il robot IRB 14050: il più usato nella didattica, programmazione-offline, stesso ambiente di sviluppo dei robot industriali
esame delle parti del robot IRB14050 e della funzione svolta: parte meccanica e tool, controllore, flexpendant
prime movimentazioni: accensione e attivazione motori, jog manuale da flexpendant, jog asse per asse e jog lineare, allineamento
Lezione 2
Lezione 3
primo avvio di RobotStudio
panoramica dell'interfaccia di RobotStudio
creazione di una stazione con IRB14050, Virtual SmartGripper e SmartGripper, controller e Flexplendant
Lezione 4
movimentazione del robot con Flexpendant
8) in simulazione e dal vero
movimento per giunti e movimento lineare
allineamento del tool al piano e riorientamento del tool
movimento della pinza
pick and place manuale (spostamento di un pezzo dal piano a un contenitore)
Lezione 5
Lezione 6
Lezione 7
Simulazione:
si possono eseguire i singoli movimenti (o i singoli percorsi) dall'ambiente grafico senza lanciare le simulazione
viene simulato il RAPID → occorre sincronizzare
se non è presente una procedura (o percorso) che si chiama main bisogna definire un punto di ingresso per la simulazione
per tornare a un punto di partenza basterà selezionare un target e spostare il robot (dalla scheda profilo)
è utile memorizzare uno stato iniziale della simulazione a cui tornare prima di lanciarla
si può attivare la traccia TCP per vedere il percorso effettivo
si può registrare e esportare la simulazione come video
Concetti sul RAPID:
non è case sensitive
segnaposto (ad es. <SMP>)
commenti e operatori
moduli e procedure, modulo main
programma = cartella con moduli (.mod) e descrizione (.pgf)
procedure, funzioni (restituiscono un valore) e routine trap (interrupt)
variabili persistenti
arresto del programma
help online: manuale operatore RobotStudio e manuale completo del RAPID (reference istruzioni)
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Intellisense e TAB
Esercizio:
spacchettare pack-and-go (robot+controller+tooldata+procedure pinza)
creare due workobject
selezione tool e workobject
selezionare MoveAbsJ nella barra di stato
creare un JointTarget Sollevato
trascinare nel main per insegnare l'istruzione
provare il movimento (sposta Home poi Sposta lungo il percorso)
imposta UCS (user coordinate system)
creare un solido e duplicarlo (5 copie)
moveL v100 fine
creare target (selezione e snap)
moveJ v500 z10, spostamento lineare e posizione approccio
chiamata a procedure apri pinza, chiudi pinza
chiamata a istruzione waittime
punto reset simulazione
sincronizzazione e simulazione
istruzioni moveJ e moveL
uso di Offs
simulazione
esportazione video
salvataggio e trasferimento al robot
Risorse e documentazione
Pagine principali di ABB
Documentazione
Altre risorse
altro
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RoboDK software di simulazione e programmazione gratuito vendor-independent
Terminologia
stazione o isola robotica: robot (con il suo tool) e ambiente di lavoro del robot
frame: terna di frecce che indicano gli assi xyz di un sistema di coordinate
sistema di coordinate: permette di definire la posizione e l'orientamento di un elemento (un robot, un tool, un oggetto di lavoro, un altro sistema di riferimento) rispetto ad un altro; spostando un sistema di riferimento anche tutti gli oggetti definiti rispetto ad esso si spostano
14)
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flangia: parte terminale del robot dove si monta il tool
tool/end-effector: montato sulla flangia del robot per svolgere un compito specifico (prendere, saldare, verniciare, ecc.)
TCP (Tool Center Point): è sistema di coordinate posto al centro del tool; è dove l'end-effector svolge il suo compito quindi è il sistema che vogliamo controllare nelle applicazioni robotiche
smart component: componente “intelligente” di Robotstudio (ad es. smartgripper) che serve solo nella simulazione per interagire con altri oggetti simulati
jog: movimentazione manuale del robot
approccio/svincolo: posizioni vicino ai target dove si userà il tool che possono essere raggiunti con movimenti semplici e veloci (joint)
snap: negli IDE facilita l'individuazione delle coordinate di un punto in base alla geometria degli oggetti
singolarità: configurazione da evitare perché uno o più giunti risultano allineati e porta a un comportamento anomalo e imprevedibile del robot (assi bloccati, velocità molto elevate, errore di calcolo)
cinematica diretta: calcolo della posizione e dell'orientamento del TCP conoscendo la posizione dei singoli giunti
cinematica inversa: calcolo di posizione e velocità dei singoli giunti per raggiungere una determinata posizione con l'orientamento desiderato (è un problema molto più complicato richiede una potenza di calcolo elevata, il calcolo può fallire)
da completare