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Contattori

Che cos'è

I contattori o teleruttori sono dispositivi di manovra usati per inserire carichi di potenza (ad es. motori). Il loro funzionamento è elettromeccanico e somiglia a quello dei relè:

  • si comandano a distanza
  • con circuito di comando a tensione ridotta separato da quello di potenza
  • che alimentando una bobina provoca la chiusura dei contatti del circuito di potenza
  • sono costruiti per eseguire moltissime manovre1)

Rispetto ai relè si distinguono perché:

  • funzionano con correnti e tensioni elevate
  • sono in grado di aprire anche correnti di sovraccarico
  • hanno una sola posizione di riposo con i contatti di potenza normalmente aperti (NO/NA)

Oltre ai contatti di potenza i contattori dispongono di contatti ausiliari, normalmente aperti o normalmente chiusi, da utilizzare nel circuito di comando (ad esempio per l'autoritenuta). Il tipo, il numero e la tensione dei contatti ausiliari dipendono dal modello di contattore; nei contattori modulari è possibile aumentare il numero dei contatti ausiliari con dei blocchi aggiuntivi opzionali che si agganciano al contattore.

Com'è fatto

Internamente il contattore è composto da:

  • una nucleo magnetico composto da
    • una parte fissa con avvolta la bobina
    • una parte mobile collegata ai contatti mobili (equipaggio mobile)
  • contatti fissi
  • una molla di rimando che allontana i contatti fissi e mobili quando la bobina non è alimentata

Nella figura seguente sono indicati: la bobina (1), la molla di ritorno (2), la parte mobile del nucleo magnetico (3), i contatti mobili (4).

parti di un contattore (fonte Wikipedia)

La figura seguente mostra lo schema elettrico dei contattori Lovato BF0901A024 che useremo nei quadri.

Schema elettrico del contattore Lovato BF0901A024

Il funzionamento è molto semplice: eccitando la bobina 2) si ottiene la chiusura dei tre contatti di potenza (linea più spessa) e l'apertura di un contatto ausiliario NC.

Caratteristiche principali

In commercio esiste una gamma molto ampia di contattori. Per scegliere quello giusto bisogna interpretare correttamente i dati tecnici indicati nei cataloghi. Di seguito sono elencate le caratteristiche principali per il circuito di potenza, quello di comando e per i contatti ausiliari.

Circuito di potenza:

  • tensione nominale (ad esempio es. 400V concatenata)
  • corrente nominale
  • frequenza nominale
  • categoria di impiego (ad esempio la categoria AC3 è adatta per la marcia e arresto di motori asincroni a gabbia)
  • potere di chiusura e potere di interruzione
  • durata meccanica (manovre a vuoto) ed elettrica (manovre a carico con arco sui contatti)

Circuito di comando (bobina):

  • sistema AC o DC
  • tensione nominale (24V AC, 24V DC, 110V AC, ecc.)
  • frequenza nominale
  • valore che garantisce l'apertura dei contatti (in genere il 75% della tensione)

Circuiti ausiliari:

  • numero di contatti
  • tipologia di contatti (NO o NC)
  • tensione nominale
  • corrente (ad esempio 6A)
  • frequenza
  • potere di interruzione

Morsetti

La nomenclatura dei morsetti è indicata nella tabella seguente:

A1 A2 bobina
1 3 5 (anche L1 L2 L3) contatti principali (di potenza) - ingresso
2 4 6 (anche T1 T2 T3) contatti principali (di potenza) - uscita
21 22 contatti ausiliari normalmente chiusi (NC)
13 14 contatti ausiliari normalmente aperti (NO o NA)

Più in generale

  • per i contatti principali si usano un numero dispari e il pari successivo (1 e 2, 3 e 4, ecc.)
  • per i contatti ausiliari si usa una sigla di due numeri dove
    • il primo numera il contatto (1, 2, 3, e così via)3)
    • il secondo il tipo di contatto cioè 1 e 2 per NC, 3 e 4 per NO (per contatti ritardati 5 e 6 se NC, 7 e 8 se NO)

I contatti ausiliari sono utilizzati per varie funzioni, ad esempio autoritenuta, consenso/blocco, segnalazione, interblocco. Nei contattori che monteremo nei quadri, che hanno un solo contatto ausiliario NC, viene montato un blocco aggiuntivo (BFX1011) per aggiungere due contatti ausiliari, uno NO (per l'autoritenuta) e uno NC.

blocco aggiuntivo con contatti NC e NO

Il relè termico

Si tratta di un blocco aggiuntivo da aggiungere al contattore modulare per la protezione in caso di sovraccarico. Il relé termico interviene quando la corrente supera la la soglia di intervento impostata facendo commutare i suoi contatti ausiliari. Utilizzando opportunamente i contatti NO e NC del relè nel circuito di comando è possibile ad esempio arrestare il motore e segnalare il sovraccarico accendendo una lampada. L'intervento del relè dipende dal valore della corrente (impostabile sul relè) e dalla durata del sovraccarico secondo la sua caratteristica di intervento (vedi ad esempio quella del relé RF38 a pag. 16 di questo foglio tecnico).

Risorse

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1)
valori tipici sono 20 milioni di manovre meccaniche (senza carico), 2 milioni di manovre elettriche (a carico)
2)
si ricorda che il tratteggio indica un collegamento meccanico e che i contatti si disegnano sempre a riposo
3)
non si parte necessariamente da 1; si usa il numero 9 per i relé termici
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contattori.txt · Ultima modifica: 2022/11/21 18:53 da admin