Le esercitazioni sugli impianti industriali si realizzano utilizzando dei quadri come quello in figura.
All'interno del quadro si realizzano i circuiti delle esercitazioni cablando correttamente altri dispositivi (teleruttori, relè, temporizzatori)1) poi si procede al collaudo collegando:
Il quadro per le esercitazioni può essere rappresentato schematicamente così:
Come si vede sono già installati alcuni componenti essenziali che non vanno mai smontati, cioè:
All'interno del quadro troviamo anche:
Nello schema le sigle utilizzate per i conduttori e le morsettiere sono:
L1, L2, L33), N | alimentazione dall'esterno all'interruttore generale |
T1, T2, T3, N | alimentazione lato interno |
N | neutro |
U, V, W | linea motore |
COM, PALT, PM1, PM2 | comune , arresto, marcia1 e marcia2 per la pulsantiera |
Negli impianti industriali, insieme alla bassa tensione industriale (380/400V trifase) destinata ai circuiti di potenza è presente un secondo sistema di alimentazione, a tensione più bassa, per l'alimentazione dei circuiti ausiliari. I principali utilizzi sono:
Un valore tipico per la tensione di alimentazione dei circuiti ausiliari è 24V AC4)(non pericolosa perché inferiore a 50V). Naturalmente i dispositivi da installare nel quadro (contattori, relè ausiliari, temporizzatori) vanno scelti tenendo conto di questo valore. I circuiti ausiliari possono essere realizzati con conduttori di piccola sezione (fino a 0,5 mm²).
Per ottenere la tensione di 24V AC dalla tensione di rete (trifase o monofase) si usa un trasformatore con:
Il trasformatore presente nel quadro ha una potenza apparente di 30VA sufficiente ad alimentare i vari dispositivi montati nei circuiti ausiliari.
Particolarità:
I contattori funzionano come i relé ma per tensioni/correnti/potenze elevate. Sono sempre NA (normalmente aperti, NO in inglese) e hanno bisogno di un circuito di autoritenuta per mantenere la bobina alimentata dopo la pressione del pulsante.
I relè industriali sono utilizzati nei circuiti ausiliari e svolgono le stesse funzioni dei contatti ausiliari dei contattori - autoritenuta, interblocchi, segnalazione e in generale le varie funzioni di comando - ma su un apparecchio separato.
Sono disponibili anche per installazione su zoccolo - che facilità l'installazione e la sostituzione - in due tipologie:
Prendendo ad esempio il relè finder (modello 60.12.8.024.0040) in dotazione al nostro laboratorio, ed esaminando il suo fascicolo tecnico osserviamo che:
La figura seguente mostra la piedinatura e lo schema interno del relè.
Quando è necessario ritardare l'inserzione o la disinserzione di un carico si usa un temporizzatore o timer. Il suo funzionamento è simile a quello di un relè ma l'apertura (o chiusura) dei contatti non avviene appena si alimenta il timer ma solo dopo che è trascorso un tempo impostato. In commercio esistono diverse tipologie di temporizzatori:
Le caratteristiche del temporizzatore finder che utilizziamo in laboratorio (modello 88.12) sono riportate nel relativo fascicolo tecnico. Come si vede si tratta di un temporizzatore:
La figura seguente mostra la piedinatura e i contatti, simile a quella di un relè.
La temporizzazione nella modalità AIb (un contatto ritardato e uno istantaneo) è invece illustrata da questa figura.
Spesso negli schemi il circuito di comando e quello di potenza sono disegnati separatamente. Il circuito di potenza è rappresentato con uno schema ordinario, quello di comando e segnalazione con uno schema funzionale.
Si ricorda che negli schemi funzionali:
Nelle sigle dei dispositivi la prima lettera indica:
seguita da un numero che serve a distinguere dispositivi dello stesso tipo.
Negli schemi possono comparire altre sigle per facilitare il montaggio del circuito, ad esempio:
Premessa: una breve introduzione al motore asincrono è disponibile negli appunti di quinta di elettronica.
I circuiti delle varie prove azionano motori asincroni trifase5). Questi motori sono i più utilizzati in campo industriale perché:
tuttavia presentano alcuni difetti:
Nell'industria vengono utilizzati per le movimentazioni più semplici, dove non servono prestazioni elevate allo spunto o non è richiesto un controllo preciso della velocità.
L'alimentazione del motore trifase avviene con un cavo multipolare con i tre conduttori di fase e il PE (il neutro non serve perché è un carico equilibrato). I tre conduttori di fase sono collegati alla morsettiera del motore opportunamente predisposta in base alla tensione disponibile e alla tipologia del motore. Con dei ponti metallici è possibile collegare i sei morsetti (dei avvolgimenti del motore) a stella o a triangolo, come mostrato in figura.
Il collegamento va scelto in base alle indicazioni presenti sulla targa (ad esempio se è previsto il collegamento a triangolo con una tensione concatenata di 400V sarà indicato Δ 400V
) e rispettando le sigle sui morsetti. Per l'inversione di marcia occorre scambiare due fasi.
senso di marcia | linea | morsetti motore |
---|---|---|
orario | L1 L2 L3 | U V W |
antiorario | L1 L3 L2 | U V W |
La targa di un motore asincrono trifase riporta i dati principali del motore e le tensioni riferite ai due collegamenti a stella o triangolo.
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