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attrezzatura [2016/09/18 14:05] – creata adminattrezzatura [2020/09/26 13:40] (versione attuale) – [Come si salda] admin
Linea 11: Linea 11:
   * che gli attrezzi siano sistemati correttamente (vedi figura sopra) e non danneggiati   * che gli attrezzi siano sistemati correttamente (vedi figura sopra) e non danneggiati
 Quando si termina l'attività di laboratorio gli attrezzi devono essere riposti correttamente. L'assistente di laboratorio verifica periodicamente il contenuto dei cassetti. Quando si termina l'attività di laboratorio gli attrezzi devono essere riposti correttamente. L'assistente di laboratorio verifica periodicamente il contenuto dei cassetti.
 +
 +La figura seguente mostra tutti gli attrezzi contenuti nel cassetto.
  
 {{::attrezzi.jpg|attrezzi nel cassetto}} {{::attrezzi.jpg|attrezzi nel cassetto}}
  
-Contenuto della scatola attrezzi (da sinistra a destra in figura):+Da sinistra a destra:
   * pinzetta metallica per componenti   * pinzetta metallica per componenti
   * forbici   * forbici
Linea 23: Linea 25:
   * supporto per schede/basette (terza mano)   * supporto per schede/basette (terza mano)
   * spugna per pulire il saldatore   * spugna per pulire il saldatore
-  * saldatore (controllare che sempre che la punta sia pulita)+  * saldatore (controllare sempre che la punta sia pulita)
   * spellafili   * spellafili
  
 ===== Il saldatore ===== ===== Il saldatore =====
  
-La punta dello stagnatore (o saldatore) va pulita periodicamente. Una punta pulita ha un aspetto grigio e lucido, una sporca è nera ed è riconoscibile un deposito scuro sulla sua superficie. Lo sporco che si forma sulla punta è dovuto agli ossidi che si formano durante la saldatura. Una punta sporca non raggiunge una temperatura adeguata e produce saldature difettose. +La punta dello stagnatore (o saldatore) va pulita periodicamente. Una punta pulita ha un aspetto grigio e lucido, una sporca è nera ed con un deposito scuro sulla sua superficie. Lo sporco che si forma sulla punta è dovuto agli ossidi che si formano durante la saldatura. Una punta sporca non raggiunge una temperatura adeguata e produce saldature difettose.
  
 Per pulire la punta è sufficiente una spugna inumidita in acqua distillata. La pulizia va fatta praticamente ad ogni saldatura toccando la spugna. Prima di cominciare a saldare e prima di riporre il saldatore è bene pulire la punta dopo aver sciolto una goccia di stagno (il flussante contenuto nella lega di stagno aiuta ad eliminare l'ossido presente sulla punta). Per pulire la punta è sufficiente una spugna inumidita in acqua distillata. La pulizia va fatta praticamente ad ogni saldatura toccando la spugna. Prima di cominciare a saldare e prima di riporre il saldatore è bene pulire la punta dopo aver sciolto una goccia di stagno (il flussante contenuto nella lega di stagno aiuta ad eliminare l'ossido presente sulla punta).
Linea 34: Linea 36:
 Per pulire una punta molto sporca e scrostare l'ossido che non si riesce ad eliminare in altro modo si può usare una spazzola metallica. Per pulire una punta molto sporca e scrostare l'ossido che non si riesce ad eliminare in altro modo si può usare una spazzola metallica.
  
-Il saldatore può essere riposto nella scatola anche caldo ma deve essere sistemato "come si deve". In particolare non deve toccare parti in plastica.+Il saldatore può essere riposto nella scatola anche caldo ma deve essere sistemato "come si deve"; in particolare non deve toccare parti in plastica.
  
-===== Lo stagno =====+==== Lo stagno ====
  
 Per saldare si usa una lega di stagno. Oggi si usano leghe senza piombo che non sono tossiche ma fondono a temperature leggermente maggiori rispetto a quelle con piombo. La saldatura un po' più difficile. Per saldare si usa una lega di stagno. Oggi si usano leghe senza piombo che non sono tossiche ma fondono a temperature leggermente maggiori rispetto a quelle con piombo. La saldatura un po' più difficile.
  
-===== Come si salda =====+Ogni studente ha in dotazione un saldatore da 220V nel proprio cassetto. Otre a questi sono presenti delle stazioni saldanti con una base dove è possibile regolare la temperatura con precisione e dotati di accessori.
  
 +==== Come si salda ====
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 +Per imparare a saldare occorre un po' di esercizio. All'inizio è facile fare saldature con troppo (o troppo poco) stagno, con troppo (o troppo poco) calore e con residui di ossido (è scuro e si comporta da isolante). In questi casi il risultato è un cattivo (o incerto) contatto elettrico, che porta a comportamenti imprevedibili del circuito, e una debole connessione meccanica. Una buona saldatura ha un aspetto lucente, forma a cono e assicura un buona connessione meccanica.
 +
 +Procedura corretta per saldare:
   * la basetta può essere fissata sul supporto o appoggiata sul banco   * la basetta può essere fissata sul supporto o appoggiata sul banco
   * il saldatore deve essere efficiente, pulito e ben caldo   * il saldatore deve essere efficiente, pulito e ben caldo
   * inserire i componenti (prima quelli bassi, poi quelli alti) nei fori e divaricare i reofori per immobilizzarli   * inserire i componenti (prima quelli bassi, poi quelli alti) nei fori e divaricare i reofori per immobilizzarli
-  * toccare con la punta del saldatore piazzola e reoforo, poi avvicinare lo stagno+  * toccare con la punta del saldatore la piazzola e il reoforo, poi avvicinare lo stagno
   * lo stagno si scioglie sulle parti da saldare e si libera del fumo (è il flussante contenuto nella lega di stagno che reagisce con gli ossidi eliminandoli)((il fumo non è tossico ma meglio non respirarlo!))   * lo stagno si scioglie sulle parti da saldare e si libera del fumo (è il flussante contenuto nella lega di stagno che reagisce con gli ossidi eliminandoli)((il fumo non è tossico ma meglio non respirarlo!))
   * 2-3 secondi di contatto col saldatore sono sufficienti; se ci vuole di più vuol dire che qualcosa non va (ossidazione basetta o stagnatore) e comunque si rischia di staccare le piazzole    * 2-3 secondi di contatto col saldatore sono sufficienti; se ci vuole di più vuol dire che qualcosa non va (ossidazione basetta o stagnatore) e comunque si rischia di staccare le piazzole 
-  * una buona saldatura deve avere una forma a cono, non a goccia (in questo caso si ha una saldatura fredda e che fa un cattivo contatto con la basetta) +  * una buona saldatura deve avere un aspetto liscio e lucente, con lo stagno distribuito uniformemente intorno al reoforo, e con una forma a cono, non a goccia (in questo caso si ha una saldatura fredda e che fa un cattivo contatto con la basetta) 
-  * se la saldatura non riesce bene si può tentare di riprenderla o, ancora meglio, rifarla +  * se la saldatura non riesce bene si può tentare di riprenderla o, ancora meglio, rifarla dopo aver rimosso lo stagno con la pompetta (o con la calza di rame o con la pompa della stazione dissaldante)
 ===== Il trapano a colonna ===== ===== Il trapano a colonna =====
  
Linea 64: Linea 70:
  
 Si parte da piastre presensibilizzate formate da: Si parte da piastre presensibilizzate formate da:
-  * uno strato di bachelite+  * uno strato di bachelite o vetronite
   * un sottile strato di rame (pochi micron)   * un sottile strato di rame (pochi micron)
   * un sottile strato di pellicola fotosensibile   * un sottile strato di pellicola fotosensibile
Linea 70: Linea 76:
 Procedimento: Procedimento:
   * si stampa su carta il master del circuito stampato da produrre   * si stampa su carta il master del circuito stampato da produrre
-  * si toglie la pellicola protettiva dalle basette+  * si toglie la pellicola protettiva che ricopre le basette
   * si posiziona il master sopra la basetta la si mette nel bromografo per sottoporla all'azione dei raggi ultravioletti (UV)   * si posiziona il master sopra la basetta la si mette nel bromografo per sottoporla all'azione dei raggi ultravioletti (UV)
-  * si espone la basetta per un tempo di esposizione che dipende dal tipo di master (9 min con carta, 1'10" coi lucido); in questa fase i raggi UV attraversano il master in corrispondenza delle parti bianche del foglio e colpiscono la pellicola fotosensibile nelle zone dove non vanno le piste+  * si espone la basetta per un tempo di esposizione che dipende dal tipo di master (9 min con carta, 1'10" con fogli trasparenti); in questa fase i raggi UV attraversano il master in corrispondenza delle parti bianche del foglio e colpiscono la pellicola fotosensibile nelle zone dove non vanno le piste
   * con una soluzione di soda tiepida si elimina la pellicola colpita dai raggi UV esponendo il rame   * con una soluzione di soda tiepida si elimina la pellicola colpita dai raggi UV esponendo il rame
   * si elimina il rame esposto col un acido, il cloruro ferrico   * si elimina il rame esposto col un acido, il cloruro ferrico
attrezzatura.1474207517.txt.gz · Ultima modifica: 2020/07/03 15:59 (modifica esterna)