Premessa: Il capitolo introduce alcuni argomenti che verranno affrontati approfonditamente in terza nella materia Elettronica ed Elettrotecnica.
Il terzo paragrafo è affrontato in maniera leggermente diversa in questi appunti; il quarto non viene trattato perché affronta nello specifico un tipo di misura - quella di resistenza col metodo volt-amperometrico - che verrà eseguita solo in terza.
I componenti che formano un circuito sono:
Nei componenti attivi la corrente esce dal morsetto positivo della tensione, in quelli passivi entra dal morsetto positivo.
Abbiamo già definito i resistori come conduttori con un valore noto e prestabilito di resistenza. Questi componenti hanno forma cilindrica e presentano due terminali detti reofori. Il valore della resistenza è indicato con un codice a bande colorate stampato sul resistore. Il codice più comune prevede quattro bande che vanno lette a partire da quella più vicina ad uno dei due reofori.
Il significato delle bande è il seguente:
Al colore delle prime tre bande è associato un numero come nella tabella seguente:
colore | numero |
---|---|
nero | 0 |
marrone | 1 |
rosso | 2 |
arancio | 3 |
giallo | 4 |
verde | 5 |
blu | 6 |
viola | 7 |
grigio | 8 |
bianco | 9 |
La quarta banda usa un codice diverso ma è sufficiente sapere che nei resistori più comuni il colore argento indica una tolleranza del 10% e quello oro del 5%.
Facciamo un esempio: se i colori delle quattro bande di un resistore sono marrone, verde, rosso e oro il valore della resistenza si ottiene così:
marrone -> 1 verde -> 5 rosso -> x 100 (due zeri, oppure 10^2) oro -> 5%
Quindi R=1500 Ω (oppure R=1,5 kΩ)
Per realizzare velocemente prototipi di circuiti senza bisogno di fare saldature gli elettronici utilizzano la breadboard. Si tratta di una basetta dotata di fori dove, con una lieve pressione, è possibile inserire i terminali (reofori) dei componenti collegandoli uno con l'altro. Il circuito così realizzato può essere facilmente modificato e smontato per riutilizzare i componenti.
I fori della breadboard sono collegati tra loro elettricamente secondo questo schema:
Solitamente le righe rossa e blu servono per l'alimentazione mentre quelle centrali sono utilizzate per collegare i vari componenti.
Lo studio dei circuiti elettrici e dei metodi per calcolare le correnti e le tensioni nei vari componenti sarà affrontato nella materia Elettronica ed Elettrotecnica in terza. In questo paragrafo anticiperemo qualche argomento per comprendere - almeno superficialmente - il funzionamento di alcuni semplici circuiti che utilizzeremo in corso d'anno.
Per studiare il funzionamento di un circuito si ricorre a degli schemi elettrici, cioè a delle rappresentazioni semplificate dei circuiti veri e propri. Questi schemi mettono in evidenza:
Tutte le altre informazioni (dimensioni, aspetto, ecc.) non vengono considerate. In questi schemi:
I simboli grafici principali sono illustrati nella figura seguente:
dove 1 e 2 sono generatori di tensione, 3 un conduttore di resistenza R, 4 un condensatore di capacità C, 5 un induttore di induttanza L, 6 un interruttore e 7 un diodo.
A titolo di esempio lo schema seguente mostra un circuito con un generatore di tensione (ad esempio una batteria), un interruttore e un conduttore di resistenza R.
Per comprendere il funzionamento dei circuiti elettrici è necessario conoscere le seguenti definizioni:
Osservazioni:
E' possibile capire il funzionamento dei circuiti con poche leggi fondamentali:
Il paragrafo mostra come eseguire una misura di resistenza con il metodo volt-amperometrico. Si tratta di una misura indiretta dove il valore della resistenza viene ottenuto calcolando il rapporto tra la tensione ai capi di un conduttore e la corrente che lo attraversa, applicando cioè la definizione di resistenza:
`R=V_(misurata)/I_(misurata)`
Questo metodo è più complicato ma più preciso rispetto ad una misura diretta con il multimetro e verrà affrontato approfonditamente in terza.
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