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— | sezione_21d [2017/04/29 13:32] – creata admin |
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| ====== 21D - Trasduttori e condizionamento dei segnali parte seconda ====== |
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| ===== Premessa ===== |
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| Questa sezione fa parte dei contenuti online (auladigitale) scaricabili da [[http://www.rcseducation.it]] e contiene integrazioni alla sezione 21A. Esamineremo solo alcuni argomenti dei paragrafi 2 e 3 per completare l'esame dei circuiti convertitori con operazionali. |
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| ===== 2 Conversione tensione/corrente e corrente/tensione ===== |
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| Il paragrafo si apre con alcune considerazioni sull'opportunità di utilizzare segnali in corrente quando il trasduttore è lontano dal circuito di acquisizione già esposte nella [[sezione_21a#sensori_di_temperatura_integrati|sezione 21A]]. |
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| ==== Convertitori V/I ==== |
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| Il metodo più semplice per convertire una tensione in corrente - applicarla ai capi di una resistenza - non è praticabile perché il carico influenza il valore della corrente e la sorgente di segnale è caricata. Una soluzione con operazionale, come quella nella figura seguente, risolve entrambi i problemi ma richiede un carico flottante, cioè con nessuno dei due terminali a massa. |
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| {{:convvi.png|convertitore V/I con carico flottante}} |
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| La corrente che percorre il carico è indipendente dal carico stesso e vale: |
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| `i=v/R` |
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| Il circuito seguente permette invece di collegare il carico a massa. |
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| {{:convvi2.png|convertitore V/I con carico collegato a massa}} |
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| In questa configurazione le corrente che percorre il carico vale: |
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| `i=v/R_1` |
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| ===== 3 Conversioni tensione/frequenza e frequenza/tensione ===== |
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| La conversione tensione/frequenza (V/f) e frequenza/tensione (f/V) è particolarmente efficace nella trasmissione a distanza di segnali analogici per le sue caratteristiche di immunità ai disturbi e all'attenuazione. Il segnale in frequenza infatti presenta solo due livelli e disturbi ed attenuazione nella trasmissione possono modificano l'ampiezza ma non la frequenza del segnale. Un ulteriore vantaggio di questa tecnica è la facilità con cui è possibile trasformare il segnale in digitale, semplicemente contando gli impulsi del segnale in frequenza. |
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| ==== Conversione V/f ==== |
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| La //figura 21// mostra lo schema di principio di un convertitore tensione/frequenza a bilanciamento di carica (ad esempio l'integrato LM331). Lo schema è piuttosto complesso ((esistono soluzioni più semplici ma meno precise che impiegano un filtro RC al posto dell'integratore attivo)) e comprende un integratore attivo, un comparatore e un multivibratore monostabile che comanda un generatore di corrente e un buffer invertente. Supponendo il segnale in ingresso costante e negativo e prelvando l'uscita dal buffer il principio di funzionamento è il seguente: |
| * con l'interruttore SW aperto e v<sub>s</sub> negativa l'uscita dell'integratore invertente è una rampa crescente |
| * quando la tensione v<sub>1</sub> supera V<sub>R</sub> il comparatore passa allo stato alto |
| * il fronte di salita di v<sub>2</sub> fa commutare il monostabile((in questo caso la commutazione è innescata da un fronte di salita invece che di discesa)) e la tensione v<sub>3</sub> resta al livello alto per un tempo t<sub>d</sub> costante imposto dai valori di R<sub>t</sub> e C<sub>t</sub> |
| * il livello alto di v<sub>3</sub> fa chiudere l'interruttore SW che scarica il condensatore con una corrente costante I ((questa corrente deve essere sempre maggiore di quella proveniente dall'ingresso)) |
| * la tensione v<sub>1</sub> ai capi del condensatore fa una rampa decrescente (con pendenza diversa rispetto alla carica) |
| * dopo il tempo t<sub>d</sub> l'interruttore v<sub>3</sub> torna al livello basso e l'interruttore SW si apre |
| * il ciclo ricomincia con una nuova rampa crescente |
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| La //figura 21// aiuta a comprendere il ciclo di funzionamento mostrando l'andamento delle tensioni ai capi del condensatore e in uscita (v<sub>1</sub> e v<sub>o</sub>). Come si vede si ha a una fase di scarica di durata costante a corrente costante - quindi a carica Q = I⋅t<sub>d</sub> costante - e una di carica di durata variabile con corrente proporzionale alla tensione in ingresso V<sub>s</sub>. In altre parole, ogni volta che si attiva il multivibratore una carica costante è sottratta al condensatore; la stessa quantità di carica viene poi ripristinata dall'ingresso ma con un valore di corrente che dipende da V<sub>s</sub> e per un tempo variabile. Esprimendo analitacamente il bilancio tra le due cariche vale: |
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| `-V_S/R(t_a + t_d)=-V_s/R cdot T = I cdot t_d` |
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| dove la corrente dall'ingresso scorre sia durante la carica che la scarica e la somma dei due tempi è il periodo T. Allora: |
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| `f= |V_s|/(R cdot I cdot t_d)` |
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| ==== Conversione f/V ==== |
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| Lo stesso circuito utilizzato per la conversione V/f può essere utilizzato per la conversione frequenza/tensione (f/V) ma con i componenti collegati in maniera leggermente diversa, come mostrato in //figura 24//. Il segnale in ingresso è applicato al comparatore e l'uscita è prelevata dall'integratore. Il principio di funzionamento è il seguente: |
| * il segnale v<sub>s</sub> in ingresso viene squadrato dal comparatore |
| * un fronte di salita in uscita al comparatore attiva il monostabile portandolo al livello alto per un tempo t<sub>d</sub> costante fissato da R<sub>t</sub> e C<sub>t</sub> |
| * il livello alto del monostabile fa chiudere l'interruttore SW che collega il generatore di corrente costante all'integratore |
| * all'ingresso dell'integratore è presente un treno di impulsi in corrente con: |
| * ampiezza costante I |
| * durata costante t<sub>d</sub> |
| * frequenza pari a quella di v<sub>s</sub> |
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| In questo circuito l'integratore è usato come filtro passa basso ((la sua frequenza di taglio deve essere minore della minima frequenza di v<sub>s</sub>)) per prelevare il valore medio della corrente in ingresso. Osservando l'andamento della corrente di //figura 24// si vede che il valore medio è: |
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| `I_m=I t_d/T= I cdot t_d cdot f` |
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| Allora, considerando che l'ingresso invertente dell'integratore è una massa virtuale, vale: |
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| `V_(om)= -I_mR=-I t_d R cdot f` |
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| Quindi la tensione è proporzionale alla frequenza //f//. |
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