Indice

23D - Trasduttori e condizionamento dei segnali parte seconda

Premessa

Questa sezione fa parte dei contenuti online (auladigitale) scaricabili da http://www.rcseducation.it e contiene integrazioni alla sezione 23A. Esamineremo solo alcuni argomenti dei paragrafi 2 e 3 per completare l'esame dei circuiti convertitori con operazionali.

2 Conversione tensione/corrente e corrente/tensione

Il paragrafo si apre con alcune considerazioni sull'opportunità di utilizzare segnali in corrente quando il trasduttore è lontano dal circuito di acquisizione già esposte nella sezione 23A.

Convertitori V/I

Il metodo più semplice per convertire una tensione in corrente - applicarla ai capi di una resistenza - non è praticabile perché il carico influenza il valore della corrente e la sorgente di segnale è caricata. Una soluzione con operazionale, come quella nella figura seguente, risolve entrambi i problemi ma richiede un carico flottante, cioè con nessuno dei due terminali a massa.

convertitore V/I con carico flottante

La corrente che percorre il carico è indipendente dal carico stesso e vale:

`i=v/R`

Il circuito seguente permette invece di collegare il carico a massa.

convertitore V/I con carico collegato a massa

In questa configurazione le corrente che percorre il carico vale:

`i=v/R_1`

3 Conversioni tensione/frequenza e frequenza/tensione

La conversione tensione/frequenza (V/f) e frequenza/tensione (f/V) è particolarmente efficace nella trasmissione a distanza di segnali analogici per le sue caratteristiche di immunità ai disturbi e all'attenuazione. Il segnale in frequenza infatti presenta solo due livelli e disturbi ed attenuazione nella trasmissione possono modificano l'ampiezza ma non la frequenza del segnale. Un ulteriore vantaggio di questa tecnica è la facilità con cui è possibile trasformare il segnale in digitale, semplicemente contando gli impulsi del segnale in frequenza.

Conversione V/f

La figura 21 mostra lo schema di principio di un convertitore tensione/frequenza a bilanciamento di carica (ad esempio l'integrato LM331). Lo schema è piuttosto complesso 1) e comprende un integratore attivo, un comparatore e un multivibratore monostabile che comanda un generatore di corrente e un buffer invertente. Supponendo il segnale in ingresso costante e negativo e prelvando l'uscita dal buffer il principio di funzionamento è il seguente:

La figura 21 aiuta a comprendere il ciclo di funzionamento mostrando l'andamento delle tensioni ai capi del condensatore e in uscita (v1 e vo). Come si vede si ha a una fase di scarica di durata costante a corrente costante - quindi a carica Q = I⋅td costante - e una di carica di durata variabile con corrente proporzionale alla tensione in ingresso Vs. In altre parole, ogni volta che si attiva il multivibratore una carica costante è sottratta al condensatore; la stessa quantità di carica viene poi ripristinata dall'ingresso ma con un valore di corrente che dipende da Vs e per un tempo variabile. Esprimendo analitacamente il bilancio tra le due cariche vale:

`-V_S/R(t_a + t_d)=-V_s/R cdot T = I cdot t_d`

dove la corrente dall'ingresso scorre sia durante la carica che la scarica e la somma dei due tempi è il periodo T. Allora:

`f= |V_s|/(R cdot I cdot t_d)`

Conversione f/V

Lo stesso circuito utilizzato per la conversione V/f può essere utilizzato per la conversione frequenza/tensione (f/V) ma con i componenti collegati in maniera leggermente diversa, come mostrato in figura 24. Il segnale in ingresso è applicato al comparatore e l'uscita è prelevata dall'integratore. Il principio di funzionamento è il seguente:

In questo circuito l'integratore è usato come filtro passa basso 4) per prelevare il valore medio della corrente in ingresso. Osservando l'andamento della corrente di figura 24 si vede che il valore medio è:

`I_m=I t_d/T= I cdot t_d cdot f`

Allora, considerando che l'ingresso invertente dell'integratore è una massa virtuale, vale:

`V_(om)= -I_mR=-I t_d R cdot f`

Quindi la tensione è proporzionale alla frequenza f.

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1)
esistono soluzioni più semplici ma meno precise che impiegano un filtro RC al posto dell'integratore attivo
2)
in questo caso la commutazione è innescata da un fronte di salita invece che di discesa
3)
questa corrente deve essere sempre maggiore di quella proveniente dall'ingresso
4)
la sua frequenza di taglio deve essere minore della minima frequenza di vs