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24A (era 22A) - I multivibratori

Premessa

I multivibratori possono essere realizzati con diverse soluzioni circuitali, sia anlogiche (BJT, operazionali) che digitali (porte logiche, timer); non è possibile esaminarle tutte quindi vedremo solo i multivibratori con operazionali e con l'integrato 555.

1 I multivibratori

I circuiti multivibratori sono caratterizzati dall'avere due soli stati per l'uscita; la commutazione tra i due stati può essere spontanea o innescata da una sollecitazione esterna.

Si distingue tra:

2 Astabili con operazionali

Il circuito di figura 1 è un multivibratore astabile realizzato con un trigger di Schmitt invertente; la tensione di riferimento è nulla e il segnale in ingresso è la tensione ai capi del condensatore. Il principio di funzionamento è il seguente:

Il grafico di figura 1 mostra l'andamento dei segnali di ingresso e di uscita. I valori delle due soglie del trigger si calcolano con:

`V_(T+)=R_2/(R_1+R_2)V_(oH) quad , quad V_(T-)=R_2/(R_1+R_2)V_(oL)`

La carica e scarica del condensatore segue una legge esponenziale dove:

Si dimostra che i tempi di carica e scarica valgono:

`t_H=tau ln {:(V_(oH)-V_(T-))/(V_(oH)-V_(T+)):} quad , quad t_L=tau ln {:(V_(oL)-V_(T+))/(V_(oL)-V_(T-)):}`

I due tempi sono praticamente coincidenti perché VoL = -VoH e VT- = -VT+ e il duty cycle è del 50% (onda quadra). Allora il periodo, somma dei due tempi, si calcola con:

`T=2 tau ln (1+2 R_2/R_1)`

e la frequenza con l'inverso della formula sopra.

Casi particolari

Volendo limitare l'uscita a un livello inferiore rispetto a quello imposto dall'operazionale si può aggiungere un limitatore con diodi zener come in figura 2. In questo caso vale:

`V_(oH)=V_D+V_(Z1) quad , quad V_(oL)=-(V_(Z2)+V_D)`

Se invece si vuole regolare il duty cycle si può ricorrere al circuito di figura 3. In questo caso, grazie ai due diodi, la carica e scarica del condensatore avvengono su due rami distinti del circuito e le due costanti di tempo sono regolabili agendo su R3 ed R4. Occorre notare che se si vuole regolare il duty cycle mantenendo la frequenza costante bisogna compensare l'aumento di una resistenza con una pari diminuzione dell'altra (magari utilizzando due potenziometri coassiali) o utilizzare un unico potenziometro come in figura 3b.

Infine il circuito di figura 4 è un multivibratore astabile realizzato con un comparatore commerciale ad alimentazione singola dove VoH = +VCC e VoL = 0. Il principio di funzionamento è quello del circuito di figura 1 ma in questo caso:

Con i valori indicati i tempi di carica e scarica si calcolano con:

`t_L=t_H = R_4 C_1 ln 2`

e da questi si ricavano periodo e frequenza.

Extra

3 Monostabili con operazionali

Il circuito di figura 5, derivato dall'astabile di figura 1, è un multivibratore monostabile. Lo stato in cui l'uscita è alta è stabile mentre lo stato con l'uscita bassa, innescato da un fronte di discesa del segnale di trigger vi, ha una durata limitata e costante dopo di che si ha una commutazione spontanea allo stato stabile. Il principio di funzionamento è il seguente:

Per un corretto funzionamento del circuito bisogna attendere che il condensatore si carichi al valore VD prima di applicare un nuovo impulso di trigger; in altre parole la frequenza massima del segnale di trigger è limitata dalla costante di tempo della carica del condensatore. Per ovviare a questo problema è possibile aggiungere il ramo con R5 e D3 e accelerare la carica (R5 << R3).

La durata dell'impulso in uscita si calcola applicando la legge esponenziale della carica/scarica dei condensatori dove:

Si ottiene:

`t_o ~~ tau ln (1+ R_2/R_1)`

Extra

4 Generatore di onde quadre e triangolari

In circuito di figura 4 è un trigger di Schmitt non invertente seguito da un'integratore dove l'uscita dell'integratore è l'ingresso del trigger e viceversa. Il circuito è in grado di generare due segnali di uscita:

Il principio di funzionamento è il seguente:

La figura 4 mostra l'andamento delle due uscite oltre a quello del segnale sull'ingresso non invertente del trigger di Schmitt. Si tratta di

Per calcolare il periodo e la frequenza delle due onde si procede così:

Il valore della frequenza così calcolato vale:

`f = R_1/R_2 1/(4 R_3 C)`

Extra

9 L'integrato 555

Una possibile soluzione per realizzare multivibratori è l'integrato 555. Il suo impiego è diffusissimo perché:

Internamente il 555 contiene un partitore con tre resistenze da 5 kΩ (da cui il nome), due comparatori, un flip-flop SR, un BJT e un buffer da cui prelevare l'uscita. Lo schema circuitale nella configurazione da multivibratore monostabile è rappresentato in figura 21. Osservando il pinout dell'integrato si vede che:

Uso del 555 come monostabile

Facendo riferimento al circuito di figura 21, il principio di funzionamento è il seguente:

Si dimostra 5) che la durata dell'impulso in uscita vale:

`t_0 = 1,1 RC`

ed è facilmente regolabile scegliendo i valori di R e C.

Uso del 555 come astabile

La configurazione richiesta è quella di figura 22 e il principio di funzionamento il seguente:

Con i soliti procedimenti si può dimostrare che i tempi di carica e scarica valgono:

`t_c = 0.693(R_1 + R_2)C quad , quad t_s = 0.693 R_2 C`

La somma dei due tempi è il periodo T del segnale in uscita e la sua frequenza si può calcolare con:

`f=(1,44)/((R_1 + 2 R_2)C)`

Si nota come il segnale presenti un duty cycle sempre maggiore di 50%, in particolare vale:

`D = (R_1+R_2)/(R_1 + 2 R_2)`

E' possibile ottenere un duty cycle del 50% ponendo R1 << R2. Per valori inferiori al 50% occorre invece differenziare la resistenza nella carica e scarica usando dei diodi, come già visto per i multivibratori con operazionali (vedi figura 3).

Extra

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1)
il fronte di salita di vi non produce alcun effetto perché il diodo D2 in questo caso è interdetto
2)
interessante la scelta dei componenti: rapporto resistenze per avere VT- piccola e quindi impulsi di trigger di ampiezza non elevata, dimensionamento derivatore con τ « tO
3)
nel comparatore con isteresi non invertente questo implica che v+ vale zero
4)
si ricorda che l'uscita del flip-flop è attiva bassa
5)
come al solito si usa la formula della carica/scarica del condensatore con VI = 0, VF = VCC, τ = RC e imponendo vc = 2/3V CC.